Il caratteraccio di Birkenstock: rifiuta la collaborazione con Supreme e negli States ci va da solo

È il 47esimo negozio a gestione diretta di Birkenstock nel mondo, celebra il 50esimo anno di presenza del brand negli Stati Uniti e, soprattutto, è il primo store di proprietà negli States. Al civico 120 di Spring Street, nel distretto di SoHo a Manhattan (New York), il marchio tedesco della calzatura ha inaugurato a fine settembre la prima boutique tutta sua, un evento talmente importante da meritare un modello celebrativo, un paio di Arizona ad hoc. La mossa è l’ennesima dimostrazione dell’amor proprio, per non dire del caratteraccio, che distingue Birkenstock. Già, perché i tedeschi negli States avrebbero potuto chiudere un colpaccio dal punto di vista mediatico molto più significativo: ad agosto ci sarebbe stata una trattativa per una collaborazione con Supreme, brand cult di recente protagonista di fortunatissime capsule collection cofirmate con Louis Vuitton. Ebbene, stando ancora ai rumor, a far saltare l’intesa sono stati proprio quelli di Birkenstock. Perché i tedeschi le cose le fanno quando vogliono loro, come vogliono loro.

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