Il doppio effetto dei dazi: scarpe più care, boom dell’usato

Il doppio effetto dei dazi: scarpe più care, boom dell’usato

Il doppio effetto dei dazi USA. Il conseguente ed inevitabile aumento dei prezzi delle scarpe preoccupa il settore calzaturiero. Mentre lo stesso fenomeno per le borse di lusso avvantaggia le piattaforme di rivendita. Ecco le (differenti) prospettive di mercato secondo gli addetti ai lavori.

Il doppio effetto dei dazi

Negli USA si vendono ogni anno 2,5 miliardi di paia di scarpe, ovvero circa sette paia per ogni abitante. “Ci troviamo in un periodo senza precedenti in cui tutto diventerà più costoso a causa di questi dazi doganali così estesi nel mondo”, afferma Matt Priest, presidente e CEO di FDRA-Footwear Distributors and Retailers Association, l’associazione dei distributori e retailer statunitensi. Secondo Priest, finora i distributori hanno usato tutti gli espedienti possibili per non aumentare i prezzi ma d’ora in avanti non ci sarà scampo. E la domanda non potrà non diminuire. “È inevitabile” conferma Priest. Che teme l’aumento della disoccupazione e il rallentamento del mercato del lavoro che potrebbero portare ad una riduzione dei consumi delle famiglie, proprio mentre crescono i prezzi di generi alimentari e altri articoli. “È davvero difficile gestire un’attività e sapere quali saranno i propri margini” osserva a Footwer News Pat Mooney, CEO di Footwear Unlimited. L’incertezza è rappresentata anche dalla decisione che prenderà la Corte Suprema degli Stati Uniti sull’applicabilità dei dazi.

 

 

Il boom dell’usato

I dazi USA al 15% sulle importazioni dall’Unione Europea rappresentano un ulteriore ostacolo per il lusso, già in difficoltà per il calo della domanda. Ma si stanno rivelando un incentivo per il crescente mercato dell’usato, poiché i consumatori cercano alternative più convenienti. Nel second hand i consumatori trovano anche una maggiore accessibilità, autenticità e sostenibilità. “Nonostante i nuovi dazi del 15%, i prezzi medi di vendita sul mercato della rivendita sono rimasti stabili, comprese le borse, rendendo l’usato un’alternativa ancora più conveniente. Mentre i prezzi nei negozi continuano a salire”, dichiara a WWD Maximilian Bittner, CEO di Vestiaire Collective. Le piattaforme di rivendita sono d’accordo nel segnalare che l’interesse dei consumatori è rimasto stabile. Ma si aspettano un boost quando le collezioni dei nuovi stilisti debutteranno in passerella. La storia insegna, infatti, che l’interesse per la rivendita spesso aumenta. (mv)

Foto Shutterstock

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