La maison francese A.P.C., storica protagonista del prêt-à-porter di lusso fondata nel 1987, si trova oggi al centro di una crisi finanziaria che ne mette a rischio la stabilità. Dopo l’ingresso nel capitale da parte di L Catterton nel 2023, il marchio ha visto crescere le difficoltà di liquidità, aggravate dal peso dell’acquisizione e perdite consistenti, oltre che da obblighi finanziari pesanti. La sostituzione del CEO Pierre-Arnaud Grenade con Stephanie Phair ha segnato un cambio di rotta silenzioso ma strutturale. In questo scenario, la famiglia Touitou, fondatrice del brand, resta ancora coinvolta nella governance, mentre la nuova direzione avvia un piano di razionalizzazione che passa anche dalla chiusura di boutique storiche.
Il peso dell’acquisizione e perdite
Come scrive Glitz.Paris, la crisi di liquidità che ha colpito A.P.C. è il risultato di una combinazione di fattori: perdite accumulate, debiti contratti per finanziare l’acquisizione e un contesto di mercato difficile. L Catterton (multinazionale di private equity creata insieme a L Capital, braccio finanziario di LVMH e del gruppo Arnault) che aveva puntato oltre 100 milioni di euro per acquisire la maggioranza del marchio, si trova ora a dover fronteggiare un flusso di cassa insufficiente. La sostituzione del CEO Grenade con Stephanie Phair, ex consulente di Felix Capital, riflette la necessità di un profilo manageriale più orientato alla ristrutturazione e alla gestione delle emergenze.
Le strategie di rilancio
La nuova guida ha avviato un piano drastico di razionalizzazione, con la chiusura di alcuni negozi in Francia, tra cui la boutique di Rue Notre Dame de Nazareth a Parigi. A.P.C. ha dichiarato che la riduzione dei punti vendita rientra in una strategia di crescita globale, ma la misura evidenzia la pressione finanziaria. La famiglia Touitou, pur avendo ceduto la maggioranza, mantiene una quota del 27% e la proprietà di gran parte delle boutique, oltre a un ruolo nel comitato strategico. La loro presenza garantisce comunque continuità, ma la sfida per il marchio resta quella di riconquistare solidità economica senza perdere identità.
Foto A.P.C.
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