“La supply chain resta un problema”: e non lo dice solo John Idol

“La supply chain resta un problema”: e non lo dice solo John Idol

“La supply chain resta un problema”. Le imprese da tempo corrono ai ripari per non distribuire i prodotti in ritardo. “Abbiamo anticipato il nostro calendario di progettazione di quasi 90 giorni”, ha confessato John Idol, CEO di Capri Holdigs, che controlla Versace, Jimmy Choo e Michael Kors. Rispettare il giusto time-to-market della produzione è una delle sfide più importanti del settore moda, non solo del lusso. A questo tema dedichiamo il numero 9 del mensile La Conceria: “Il Tempo che Vorremmo Avere”. E che non c’è più. Per i brand e per la loro filiera.

Il perché di una cover story

I marchi, dal più piccolo al più grande, cercano di anticipare gli approvvigionamenti dei materiali. E di gestire le scorte in maniera diversa da quanto fatto negli anni scorsi, con evidenti ripercussioni sul piano finanziario. I problemi sulla supply chain sono leggermente migliorati negli ultimi mesi. Ma, ad esempio, i lockdown in Cina restano un motivo di preoccupazione. Secondo Capri Holdings “potrebbero prolungare ulteriormente i ritardi nelle scorte o aumentare le spese di trasporto”. La società prevede che le interruzioni della catena di approvvigionamento continueranno anche nei prossimi mesi, intaccando i profitti.

 

 

“La supply chain resta un problema”

Idol (nella foto, a sinistra, dal web)  ha raccontato agli analisti come cerca di porre rimedio ai ritardi della supply chain: “Abbiamo anticipato il nostro calendario di progettazione di quasi 90 giorni. Lo abbiamo fatto perché nel periodo in cui la pandemia era probabilmente al suo apice, abbiamo registrato ritardi fino a 90 giorni. I nostri prodotti non stavano soddisfacendo la domanda dei consumatori. Dovevamo adeguare i calendari di progettazione, nonché le scorte e il momento in cui ricevevamo le merci per evitare i ritardi che stavamo riscontrando”. Un’altra decisione di Capri Holdings è mantenere i prodotti continuativi sugli scaffali per sei mesi, rispetto alla consueta tempistica di 90 giorni. Queste le principali strategie di Capri Holdings. Altre aziende hanno adottato altre strade: ve le raccontiamo sul numero 9 del mensile La Conceria.

 

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