Leggere che i francesi temano che il comune di Aubervilliers si guadagni la nomea di “piccola Prato” fa sorridere. Ma è significativo che le indagini sul made in France di cui scrive Glitz.Paris restituiscano quel quadro di concentrazioni di imprenditori esteri e inclinazione all’illegalità che da qualche tempo crea molti grattacapi (e numerose brutte figure) alla moda italiana. Perché la cittadina del dipartimento della Senna-Saint-Denis, alle porte di Parigi, sta emergendo come centrale del falso e dei subappalti che portano a guai giudiziari.
Le indagini sul made in France
Sono due le vicende parallele di cui informa Glitz.Paris, dicevamo. La prima riguarda lo sviluppo ad Aubervilliers di un vero e proprio distretto informale della moda votato soprattutto alla produzione di articoli falsi. L’input arriva dalla necessità delle reti criminali di aggirare i controlli doganali. Più sicuro di far entrare in Francia accessori contraffatti è importare alle porte di Parigi i semilavorati dai Paesi asiatici o dalla Turchia da assemblare in articoli finiti. Pare che le autorità locali, oltretutto, non abbiano neanche intenzione di reprimere celermente il fenomeno preferendo che la manovalanza delle stesse reti criminali si dedichi a un’attività socialmente poco pericolosa, come la manifattura moda, che ad altro.
I vasi comunicanti
È difficile immaginare che un distretto manifatturiero così rampante rimanga confinato in un solo perimetro di attività, senza inquinare quelli confinanti. Veniamo alla seconda vicenda di cui scrive Glitz.Paris. È significativa la causa che ha visto Dior confrontarsi con il piccolo marchio Clarosa, colpevole di proporre per circa 40 euro sneaker identiche a modelli della grande maison. Significativa non per la questione in sé (le cronache della moda sono piene di controversie su prodotti un po’ troppo simili tra loro). Ma per quello che è emerso dal processo parigino. Clarosa si sarebbe difesa sostenendo che le calzature le sarebbero state proposte e poi realizzate da tre fornitori, tutti cinesi, con sede proprio ad Aubervilliers.
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