L’eredità di Armani tra rifiuti eccellenti e futuro creativo

L’eredità di Armani tra rifiuti eccellenti e futuro creativo

Dopo la scomparsa di Giorgio Armani si apre una fase cruciale per il futuro del gruppo che porta il suo nome. Rimasto indipendente per oltre cinquant’anni, il marchio affronta adesso il passaggio più delicato, sia dal punto di vista aziendale che creativo. L’eredità di Armani, fatta di visione, rigore e autonomia, è oggi al centro di speculazioni e attese, tra successioni già definite e corteggiamenti respinti da colossi come LVMH, L’Oréal ed Exor. La continuità stilistica è affidata a Silvana Armani e Leo Dell’Orco, scelti personalmente dal fondatore. Ma resta aperta la domanda su quanto durerà questo assetto e se, in futuro, emergerà un nuovo volto creativo. Intanto, il gruppo resta fedele alla visione del fondatore.

L’eredità di Armani

Come sottolinea Glitz Paris, nel corso degli anni Armani ha ricevuto proposte allettanti da alcuni dei più potenti gruppi del lusso. Tra il 2003 e il 2004, LVMH (nelle vesti di Yves Carcelle, a capo della divisione moda e pelletteria) tentò una fusione paritaria tra Louis Vuitton e Armani, con il benestare di Bernard Arnault. I contratti erano pronti, ma all’ultimo momento lo stilista italiano si tirò indietro. Anche L’Oréal, storico partner nella produzione in licensing dei profumi, provò a entrare nel capitale del gruppo, ma fu respinta. Persino Exor, la holding della famiglia Agnelli e azionista di minoranza di Louboutin, si fece avanti nel 2021 con un progetto tutto italiano, senza successo. Un secco no da parte di Armani, che nella sua lunga carriera ha sempre preferito il controllo assoluto alla logica del mercato.

 

 

La successione creativa

Non semplici capricci, quelli di Armani, ma una visione coerente. Preservare l’identità del marchio, senza compromessi. E se da un lato ciò ha impedito una crescita più aggressiva, dall’altro ha consolidato un’aura di autenticità che oggi rappresenta un valore raro nel panorama della moda. Un valore che però nei prossimi mesi potrebbe subire qualche scossone, anche solo stilisticamente parlando. Tant’è che Armani aveva già scelto in vita i suoi successori. Silvana Armani, responsabile delle collezioni donna, e Leo Dell’Orco, per l’uomo. Portati spesso in passerella al termine delle sfilate e presentati come i custodi della continuità. E, come chiarisce Repubblica, entrambi conoscitori profondi del linguaggio stilistico del marchio, fatto di eleganza sobria e senza tempo. Una scelta chiara, nonostante le voci che in passato avevano accostato alla maison nomi come Stefano Pilati, Maria Grazia Chiuri e Hedi Slimane. Ora, con Silvana e Leo al comando, il gruppo affronta una fase di transizione che punta alla stabilità. Resta da capire come prospererà il nuovo Armani senza Armani, ora che il suo punto cardine è venuto a mancare. E se, prima o poi, il marchio dovrà affidarsi a qualche creativo di peso.

Foto Armani

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