Natuzzi, prossima mobilità per 300. I sindacati attaccano, l’azienda: “Inevitabile, CIG scaduta”

Natuzzi, il colosso materano dell’imbottito, da anni alle prese con una riorganizzazione interna della produzione italiana, torna alla ribalta perché il prossimo ottobre potrebbe mettere in mobilità 300 dipendenti, attualmente in CIG, tra Puglia e Basilicata. L’allarme arriva dai sindacati, che annunciano scioperi e manifestazioni, mentre l’azienda spiega che “l’apertura della procedura di mobilità è una questione esclusivamente tecnica. La Cassa Integrazione per gli esuberi scade il 15 ottobre 2016 e non è più prorogabile per legge. Continuiamo a lavorare con fiducia alla finalizzazione di una soluzione alternativa per la gestione degli esuberi strutturali. Il gruppo terrà fede agli impegni assunti in fase di accordo ed è allo studio un nuovo piano che prevede anche un progetto di internalizzazione delle fasi del taglio della gomma per le imbottiture, attualmente svolte all’esterno”. La situazione resta complessa e in stallo. Sul tavolo c’è la creazione di due newco, la cui costituzione è stata sostenuta da Natuzzi, che potrebbero assorbire in parte il personale licenziato dagli stabilimenti di La Martella, Matera Jesce, Altamura, Santeramo in Colle, Santeramo Jesce, Ginosa e Laterza. Per avviarle, Natuzzi dovrebbe concedere alcuni capannoni attualmente vuoti, ma l’accordo sul valore dell’affitto non sarebbe ancora stato raggiunto.

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