Niente salario minimo, zero welfare: a Guangzhou scioperano a oltranza le addette del terzista di Kors (e non solo)

Affidarsi a terzisti del Far East, nel 2018, può riservare (ancora) spiacevoli sorprese. Come queste. Le operaie della fabbrica Panyu Shimen Handbag, proprietà sudcoreana e situata a Guangzhou, sono in sciopero dal 5 marzo “per il mancato pagamento del salario minimo e di altri benefici di base previsti dalla legge cinese”. Segni particolari: la fabbrica è, soprattutto, un terzista di Michael Kors, per il quale produce collezioni di pelletteria. Ma sviluppa anche linee di Kate Spade e Marc Jacobs (DKNY e Coach erano altri due committenti, ma hanno comunicato di avere “interrotto da tempo i rapporti con questa fornitura”). La denuncia arriva dalla ONG China Labor Watch, secondo la quale Panyu Shimen Handbag, la cui forza lavoro è quasi al 90% femminile, “non corrisponde da anni il salario base di 3,500 renminbi (circa 500 euro) nel periodo di bassa produzione stagionale, non provvede al fondo pensionistico, contributo casa, alla compensazione per le ore di lavoro trascorse in condizioni di temperature elevata, al contributo malattia e alle ore di paternità, e non adempie alle visite mediche obbligatorie”. Secondo China Labor Watch, Panyu Shimen Handbag è recidiva: nel 2012 Burberry interruppe il rapporto dopo un’analoga protesta. (pt)

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