Per colpa dei dazi, ora l’Indonesia è invasa dai prodotti cinesi

Per colpa dei dazi, ora l’Indonesia è invasa dai prodotti cinesi

Per colpa dei dazi USA, l’Indonesia è invasa dai prodotti cinesi. I prezzi sono bassi, la produzione locale non regge il confronto e il risultato è fabbriche locali chiuse e 70.000 posti di lavoro persi negli ultimi due anni. Il governo sta studiando le contromisure per proteggere la propria industria. Il caso Indonesia è indicativo: se i prodotti cinesi non prendono la direzione del mercato americano, da qualche altra parte devono andare. Per ora finiscono nel Sudest asiatico ma con drammatiche conseguenze.

L’Indonesia è invasa dai prodotti cinesi

I ministri degli Esteri del Sudest asiatico si sono riuniti a Kuala Lumpur il 10 e l’11 luglio. Oltre a commentare i dazi Trump hanno affrontato un grave problema: l’impatto indiretto delle nuove tariffe e al primo posto c’è l’invasione dei prodotti cinesi. Che avviene attraverso le piattaforme di e-commerce come Lazada, Temu e Shopee, che dominano il mercato. Nel 2023 il mercato ASEAN (Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam) ha superato gli USA e l’UE come principale mercato di destinazione della Cina. Nel 2024 l’export cinese verso questi 10 Paesi è cresciuto di un altro 12%, mentre le esportazioni dell’ASEAN verso la Cina sono aumentate solo del 2%. Ad aprile 2025, le esportazioni dalla Cina verso i paesi dell’ASEAN sono aumentate notevolmente: del 18% verso il Vietnam, del 30% verso la Cambogia, dal 12% al 15% verso la Malesia e l’Indonesia e dall’8% al 12% verso la Thailandia. Non c’è dubbio che i consumatori della regione traggano vantaggio dai prezzi più bassi offerti dai prodotti cinesi ma questa è un’arma a doppio taglio.

 

 

Gli arrivi illegali

Un recente rapporto di Citigroup, citato dal Sourcing Journal, ha preso come esempio l’Indonesia. Le importazioni di prodotti tessili cinesi in Indonesia sono passate da 309,7 milioni di dollari tra gennaio e aprile 2024 a 834 milioni nello stesso periodo del 2025. L’import di scarpe è cresciuto da 152,36 a 199,4 milioni. In più, gli analisti stimano che ogni anno arrivino illegalmente in Indonesia 1.000 container pieni di merci cinesi a prezzi stracciati. Facile immaginare le conseguenze per l’economia locale: negli ultimi due anni centinaia di fabbriche indonesiane di abbigliamento hanno chiuso, causando la perdita di oltre 70.000 posti di lavoro.

Altri dazi

L’Indonesia ha risposto alla chiusura delle fabbriche proponendo dazi dal 100% al 200% su alcune importazioni cinesi, tra cui tessili e calzature. Inoltre, sono allo studio altre misure di protezione, dai sussidi ai divieti di esportazione e ai cambiamenti normativi, per preservare milioni di posti di lavoro. Nel frattempo è arrivata una buona notizia. USA e Indonesia hanno raggiunto un accordo commerciale per cui i prodotti indonesiani saranno tassati “solo” del 19% (dal 32% minacciato) quando entreranno negli Stati Uniti. (mv)

Foto Shutterstock

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