Per Pantone il colore dell’anno è Cloud Dancer, un timido bianco

Per Pantone il colore dell’anno è Cloud Dancer, un timido bianco

Mettiamo le mani avanti: ci sono stati anni in cui Pantone è stato più coraggioso. Ogni dicembre, infatti, il Color Institute annuncia il colore che guiderà le tendenze dell’anno successivo. Per il 2026 la scelta è ricaduta su Cloud Dancer (Pantone 11-4201) un timido bianco, morbido e secondo qualcuno “banale”, che richiama la leggerezza delle nuvole. “Una sfumatura neutra di bianco che induce alla calma, alla chiarezza e a un respiro creativo in un mondo pieno di rumori” ha sottolineato Leatrice Eiseman, direttrice dell’istituto. Una sorta di non colore, quindi, che però non è piaciuta agli utenti social e ad alcuni media. Qualcuno ha avanzato addirittura accuse di razzismo e suprematismo  bianco.

Un timido bianco

Pantone descrive Cloud Dancer come una tonalità che incarna pace, equilibrio e libertà. È un bianco che non rappresenta assenza, ma piuttosto uno spazio aperto, un foglio pronto ad accogliere nuove idee. La scelta di un colore così neutro segna una svolta rispetto agli anni precedenti, quando tonalità più calde o vibranti dominavano la scena. È infatti la prima volta dal 1999, da quando infatti l’istituto si esprime, che la scelta ricade su un non-colore. Il bianco, che servirà come ispirazione per cultura, moda, design, make-up e grandi eventi, era già comparso sulle passerelle della primavera-estate 2026. Louise Trotter lo aveva scelto per alcune uscite del suo debutto da Bottega Veneta, Pierpaolo Piccioli lo aveva inserito nella sua collezione d’esordio per Balenciaga, Simone Bellotti per quella da Jil Sander.

 

 

Le polemiche

Una scelta che ha quindi tutto il sapore di una prima volta. E che si porta dietro le polemiche del caso. Visto che alcuni media internazionali hanno accusato Pantone di suprematismo bianco o di aver scelto un colore meno inclusivo rispetto al “Mocha Mousse”, il marrone a metà tra cappuccino, caffè e cioccolato selezionato per il 2025. Tant’è che l’istituto è dovuto correre ai ripari diramando una nota in cui respingeva le accuse sostenendo di aver scelto Cloud Dancer per la sua neutralità e per la sua capacità di rappresentare un nuovo inizio. Intanto, la corsa dei grandi marchi è partita. Spotify ha ideato una playlist ispirata proprio a Cloud Dancer, la catena Mandarin un cocktail dedicato, mentre Post-it blocchetti nella stessa tonalità. E chissà che le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 non abbiano ulteriormente influenzato la scelta.

Foto Pantone

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×