“Recupero il cuoio e lo lavoro a modo mio”: Nino Pracanica racconta la sua particolare avventura artigianale

Cornici, porta pipe, porta bastoni, tantissime maschere e persino una testa di leone. Tutti oggetti realizzati in cuoio lavorato a mano. Sono solo alcune delle opere che Nino Pracanica e la moglie Gina Previtera hanno prodotto dal 1974, anno in cui hanno avviato un laboratorio artigianale. Ora sono in pensione, hanno chiuso il laboratorio ma, innamorati della Sicilia e dell’artigianalità, accolgono turisti e viaggiatori alla Fortezza di Milazzo. Nino è un cantastorie e utilizza le imago, come lui stesso definisce le maschere, per rappresentare vari personaggi della cultura siciliana dando vita a una vera e propria commedia dell’arte. “Non conosco nessuna tecnica di lavorazione del cuoio. Lo lavoro a modo mio. Prendo dei ritagli di pelle e cuoio che le aziende avrebbero buttato e riciclo borse, borsette, valigie e altri prodotti che i miei amici mi regalano anziché gettarle tra i rifiuti. Io modello il cuoio e mia moglie Gina completa il manufatto” ci dice Nino, 75 anni. L’artigiano siciliano (guai a chiamarlo artista!) conosce e utilizza le più antiche tecniche di lavorazione dei materiali, comprese quelle tramandate dagli antichi Egizi. “Ho emozioni diverse in base alle materie che lavoro. Il cuoio è forse la più utilizzata. Nel mio laboratorio ho realizzato in cuoio circa 600 cornici, ma ho prodotto anche oggetti particolari come bigiotteria di ispirazione fenicia rivestita in cuoio, giocattoli, e una testa di leone che mi è stata commissionata” afferma Nino fondatore, insieme a sua moglie, dell’associazione Imago Vitae che da oltre quarant’anni propone eventi culturali nel settore delle arti figurative, teatrali ed artigianali, con il cuoio protagonista. (mv)

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