Succede a Pechino: Burberry (come Gucci e Vuitton) ribassa gli scontrini, Stella International, invece, soffre

Anche Burberry segue le orme di Louis Vuitton e Gucci e riduce i prezzi al dettaglio di abbigliamento e borse in Cina, mediamente, di circa il 4%. “Burberry è molto favorevole alla decisione di tagliare i dazi sulle importazioni di beni di lusso in Cina. Gli sforzi del governo sono chiaramente positivi per i consumatori. In risposta a questo, abbiamo deciso di abbassare i prezzi su una gamma di nostri prodotti in Cina” ha confermato un portavoce della griffe britannica alla testata Jing Daily ribadendo che questa riduzione potrebbe far aumentare le vendite di Burberry a Pechino e compensare, almeno parzialmente, la possibile riduzione dei consumi dei viaggiatori cinesi nel mondo a causa del cambio tra yuan e sterlina. “Nel primo trimestre 2018 abbiamo avuto molti meno turisti cinesi in Europa, nel Regno Unito e un aumento degli acquisti in Asia” ha detto Julie Brown, chief financial officer di Burberry nel corso dell’ultima conference call sui dati economici e finanziari del brand relativi ai primi tre mesi di quest’anno. Nel frattempo, proprio in Cina, fa i conti con un presente complicato e un futuro reso opaco dai rapporti tra Pechino e Washington. È Stella International che nei primi sei mesi del 2018 ha fatturato 740 milioni di dollari (circa 632 milioni di euro), risultato in calo del 3,1% su base annua. A condizionare gli affari del gruppo cinese della calzatura è l’export, che è sì cresciuto in volume (+7,1%), ma a fronte del calo in valore del 6,5%. Il dato, insieme allo scenario internazionale, costringe il management a rivedere le strategie per il prossimo futuro. In prima battuta, si apprende dai media, minori volumi (con riduzione selettiva in alcuni stabilimenti), a fronte di investimenti in qualità. E poi una ridistribuzione dei carichi produttivi per mettere la holding al riparo dalle possibili ricadute della guerra commerciale tra USA e Cina. “Ancora non ci colpisce – è il commento alla stampa del presidente Jack Chiang –, ma saremo vigili per evitare che le frizioni possano minacciare le nostre operazioni”.

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