Entro luglio il Ministero delle Imprese e del Made in Italy presenterà un disegno di legge per definire strumenti normativi e finanziari per supportare le imprese della moda. E per facilitare il passaggio generazionale delle competenze. L’annuncio è arrivato da Adolfo Urso durante la sesta edizione del “Fashion & Luxury Talk”, evento organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera. Dove si è discusso del momento di profonda trasformazione che il comparto sta attraversando, tra sfide globali, cambiamenti nelle abitudini di consumo e nuove opportunità legate alla sostenibilità e all’innovazione. Durante l’evento sono intervenuti anche importanti player del lusso. Per Diego Della Valle servono garanzie per il Made in Italy, mentre Francesca Bellettini ha sottolineato l’importanza di un piano d’azione chiaro e ottimista.
Per Diego Della Valle servono garanzie
Il ministro Urso ha sottolineato come la contrazione dei consumi, unita alla complessità geopolitica, stiano influenzando il settore moda. Proprio per questo il governo intende intervenire per preservare i valori del Made in Italy e le eccellenze produttive italiane. Diego Della Valle, presidente del gruppo Tod’s, ha invece evidenziato la necessità di salvaguardare l’intera filiera produttiva, garantendo la tenuta sociale e la tutela dei territori, elementi fondamentali per non perdere unicità e qualità. Per fronteggiare un contesto così incerto, invece, l’approccio suggerito da Francesca Bellettini, deputy CEO di Kering, è quello di una speranza fattiva: “ci vuole ottimismo, un piano di azioni chiaro e la capacità di mettersi in discussione”.
Attenzione alle experience
Il dibattito si è poi spostato sulle trasformazioni in atto nei mercati internazionali e sui brand capaci di adattarsi rapidamente ai nuovi bisogni dei consumatori, sempre più attenti a sostenibilità e personalizzazione. Un passaggio verso un’economia esperienziale che coinvolge settori come i viaggi e l’ospitalità. Un esempio è la riconversione di un ex seminario arcivescovile nel Portrait Milano, raccontata da Salvatore Ferragamo, che ha saputo trasformare uno spazio storico in un luogo di socialità e accoglienza per i milanesi. Non meno rilevante è l’investimento nelle competenze: Andrea Rosso del Gruppo Otb invita a ripensare i tempi della moda introducendo una cultura della sostenibilità e a puntare sull’innovazione tecnologica, specie nel riciclo dei materiali. E poi la comunicazione, che si conferma ancora una volta fondamentale per il valore del brand, come ha sottolineato Rocco Iannone di Ferrari Lifestyle. “È possibile attuare la brand extension solo quando il brand ha una rilevanza culturale”.
Foto Imagoeconomica
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