Yoox, scatta la mobilitazione a Bologna dopo l’annuncio dei tagli

Yoox, scatta la mobilitazione a Bologna dopo l’annuncio dei tagli

Scatta la mobilitazione. Lunedì 8 settembre le sedi bolognesi di Yoox Net-a-Porter hanno vissuto la prima giornata di protesta, con i lavoratori che hanno incrociato le braccia contro i 211 licenziamenti annunciati dall’azienda. La mobilitazione, promossa da Filcams CGIL e Fisascat CISL, ha coinvolto i magazzini dell’Interporto e la sede storica di Zola Predosa, dove si concentra la maggior parte dei tagli. I lavoratori, insieme ai sindacati, chiedono il ritiro della procedura e l’apertura immediata di un tavolo di confronto con l’azienda e le istituzioni. Il Ministero delle Imprese ha convocato un incontro nazionale per il 10 settembre. Intanto, cresce la preoccupazione tra i dipendenti, in gran parte donne, che temono di ritrovarsi senza tutele né ammortizzatori sociali.

Scatta la mobilitazione

Come sottolinea MF fashion, dei 211 licenziamenti previsti ben 165 riguarderebbero il territorio bolognese, dove Yoox ha dato il via alla sua attività nel 2000. Il sito più colpito sarebbe l’hub logistico di Bentivoglio, con 134 esuberi su circa 400 addetti. La sede di Milano ne conta 46. Le assemblee sindacali hanno portato alla proclamazione di 16 ore di sciopero, 8 delle quali già effettuate lunedì. Le restanti 8 dipenderanno dall’esito dell’incontro con l’azienda. I lavoratori chiedono l’attivazione della cassa integrazione, ma al momento l’azienda ha escluso ogni forma di ammortizzatore sociale, puntando a una riduzione strutturale del personale per far fronte al calo delle vendite.

 

 

Un tavolo di confronto

Yoox  (che si è unita a Net-a-Porter nel 2015 per formare una delle prime realtà globali nell’e-commerce di moda di alta gamma) è stata recentemente acquisita dal gruppo tedesco LuxExperience, che controlla anche Mytheresa. Lo scorso aprile ha annunciato un piano di ristrutturazione per contenere le perdite superiori ai 2 miliardi di euro negli ultimi due anni (fonte il Post). L’inizio della procedura di licenziamento collettivo è avvenuto senza coinvolgere preventivamente i sindacati né le istituzioni, una scelta che ha generato forte malcontento. Ma si intravede un primo spiraglio, visto che “il giorno 10 settembre 2025 si terrà il primo tavolo di confronto a livello nazionale”, hanno comunicato le organizzazioni sindacali. La mobilitazione proseguirà comunque nei prossimi giorni, con nuove assemblee e iniziative. Il futuro di centinaia di lavoratori resta incerto, in un contesto di profonda trasformazione aziendale.

Foto Filcams CGIL e Shutterstock

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×