Si chiama MILE, che in lingua inglese evoca la parola “milestone”: pietra miliare. In realtà, MILE è un acronimo. Sta per Museum of Interactive Leather Experience e identifica il nuovissimo presidio culturale conciario di Arzignano che sabato scorso – 27 settembre 2025 – è stato protagonista di un partecipato taglio nel nastro. Presente anche Adolfo Urso, ministro del MIMIT, che ha definito il settore conciario vicentino e nazionale – anche e non solo per questa iniziativa culturale – come un “esempio capace di tracciare la strada per altri settori industriali”.
Un presidio culturale per la concia
Fortemente voluto da Distretto Veneto della Pelle, Medio Chiampo e Acque del Chiampo, MILE nasce dopo un lungo percorso di gestazione e si avvale, nel ruolo di partner istituzionali, di UNIC – Concerie Italiane, IPA Ovest Vicentino e dell’amministrazione comunale di Arzignano. È “il primo museo interattivo in Italia dedicato alla pelle e alla sua filiera. Un percorso dinamico che unisce installazioni multimediali, videomapping e laboratori. Qui la tradizione artigiana incontra l’innovazione tecnologica e l’impegno verso un modello di bioeconomia rigenerativa, in cui ogni risorsa di rinnova”.
Apre il MILE
“Un museo è qualcosa che sfida il tempo e ne è testimonianza”. Basterebbero queste parole, pronunciate da Mirko Balsemin, presidente della Sezione Concia di Confindustria Vicenza, per definire il senso di MILE. Un presidio culturale che “non deve essere solo elemento di rappresentanza, ma meta di riflessione e studio sul nostro destino”. Uno strumento dinamico, come ha sottolineato Riccardo Boschetti, presidente del Distretto Veneto della Pelle. “Oggi celebriamo un punto di partenza. Crediamo che la conoscenza non sia mai statica, ma sia dialogo e interazione: ecco la ragione di un museo interattivo”.
Condivisione, didattica, formazione
MILE, va da sé, è uno spazio di condivisione aperto a tutti. Di quella sapienza conciaria che ha fatto la storia artigianale, industriale e sociale del distretto di Arzignano (e non solo). Ma è anche di più. Si propone come un “luogo di didattica e formazione” come hanno ricordato molti dei relatori intervenuti al taglio del nastro. Sottolineando, tra l’altro, come – entro dicembre – il MILE dovrebbe essere arricchito dalla presenza di due plastici. In altre parole, quelli descrittivi della struttura e del funzionamento dei depuratori distrettuali (Acque del Chiampo e Medio Chiampo). “MILE – continua Boschetti – sarà anche un museo dove troveranno spazio la sostenibilità sociale, la storia dei lavoratori, dei quali vogliamo raccontare la competenza e l’importanza”. Infine, con “Fondazione Cosmo, abbiamo completato nuovi impianti per dare vita a una conceria didattica e sperimentale. Sarà a servizio della formazione e della ricerca, dove studiare e testare nuove idee e tecnologie”. Obiettivi ambiziosi per “un museo che vuole aggiornarsi continuamente – dice Lucrezia Maria Mecenero, responsabile Sviluppo Progetti del Distretto Veneto – esprimendo anche una vocazione internazionale come quella della concia veneta. MILE è un luogo di conoscenza, un progetto modulare e progressivo”.
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