Da due scavi salta fuori la storia della concia e della pelle

Da due scavi salta fuori la storia della concia e della pelle

Un pozzo di vita, da dove saltano fuori mille brocche e una serie di oggetti in metallo, tra cui roncole, accette, falcetti e rasoi per la concia delle pelli oltre a posate, coltelli, ganci e catene. È il risultato della campagna di scavi a Campo della Fiera, sotto la rocca di Orvieto in Umbria. I ritrovamenti dell’équipe di archeologi dell’Università di Foggia, diretta dal Danilo Leone e Vincenzo Valenzano, hanno come punto di riferimento un pozzo, profondo 11 metri, che custodiva circa mille brocche in perfetto stato di conservazione, utilizzate tra il XIII e il XVII secolo.

Da un pozzo salta fuori la storia di Orvieto

La cisterna, che ancora oggi raccoglie l’acqua proveniente dalla falda sotterranea, rappresentava la riserva idrica del convento medievale di San Pietro in Vetere e fu in uso anche dopo l’abbandono del complesso ecclesiastico, nel corso dei mercati stagionali che si svolgevano accanto alla chiesa nel XV e XVI secolo. Molti vasi sono caduti in maniera accidentale nel pozzo, altri invece potrebbero essere stati scaricati volontariamente durante la peste del 1348-49, quando il pozzo fu smantellato e al suo interno gettati i blocchi della struttura. Oltre a oggetti considerati evidentemente contaminati. Tra i ritrovamenti, si legge online, spicca la fiaschetta di un pellegrino della seconda metà del Duecento che, raggiunto il convento, deve aver perso il contenitore nel pozzo nel tentativo di riempirlo d’acqua.

 

 

Intanto, in Finlandia

Da una campagna di scavo ad hoc arriva una spada non nella roccia, bensì nella terra di Finlandia. Il manufatto ha portato alla scoperta di un cimitero dell’epoca dei Crociati. Alla fine di agosto un proprietario terriero locale ha visto letteralmente un pezzo di ferro sporgere da un mucchio di terra nella trincea di una conduttura geotermica a Perttel, nel sud est del Paese. Era una spada, venuta alla luce a causa delle piogge. Lo scopritore ha contattato l’Università di Turku, che ha coinvolto il Turku Museum Center. I primi scavi hanno riportato alla luce, tra i vari reperti, anche una cintura in pelle decorata con applicazioni in bronzo. La cintura presentava una trentina di applicazioni quadrate con decorazione a rosetta e diversi pendenti a forma di croce. Il set comprendeva anche una fibbia, diverse applicazioni terminali e a forma di teste di animali. Le parti in pelle della cintura sono state parzialmente conservate. (aa)

Foto da museo di Turku

 

 

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