È stato presentato oggi pomeriggio alla Sala Matteotti della Camera dei Deputati “La Conceria di Pompei – Regio I, Insula 5”, un’opera editoriale firmata da UNIC – Concerie Italiane e Lineapelle che racconta, per testi e immagini, il lungo percorso di restauro dell’antica conceria rinvenuta a Pompei nel 1873. Un progetto archeologico e culturale che ha portato alla riapertura dello spazio grazie a un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Un libro di grande formato, prezioso nella forma e nei contenuti, che trasforma un intervento conservativo in una narrazione emozionale e identitaria del settore conciario italiano.
La Conceria di Pompei
L’intervento, avviato nel 2008 e culminato nella riapertura del sito a giugno 2023, nasce dalla collaborazione tra UNIC, Lineapelle e il Parco Archeologico di Pompei, dimostrando come il privato possa diventare parte attiva nella tutela del patrimonio. Lo ha sottolineato il Presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone: “Questo volume testimonia come l’impegno del settore privato nella tutela del patrimonio culturale possa tradursi in benefici concreti per l’intera comunità. Non si tratta di un intervento occasionale, ma di un investimento strategico, attuato secondo il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione”. Ad aprire il convegno è stato l’Onorevole Gerolamo Cangiano della VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione).
La tradizione conciaria come patrimonio vivo
Il presidente UNIC, Fabrizio Nuti, ha ricordato le motivazioni che hanno spinto a sostenere il progetto: “Pompei ci restituisce il senso profondo di un mestiere antichissimo, affinato nel tempo ma rimasto nella sua essenza. È un simbolo del nostro saper fare che si tramanda e si rinnova”. Il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, ha invece sottolineato la forza dell’archeologia come strumento di dialogo con la realtà produttiva. “La conceria di Pompei racconta l’interattività tra le attività dell’epoca. Oggi quell’interazione continua con il mondo contemporaneo, in uno scambio virtuoso di valori”. A evidenziare gli aspetti tecnici del restauro è stato invece Giuseppe Scarpati, funzionario archeologo del Parco Archeologico di Pompei.
Un libro come narrazione collettiva
A chiudere la presentazione, il direttore di laconceria.it, Luca Fumagalli, che dopo aver ringraziato Fulvia Bacchi, CEO di Lineapelle, ha illustrato il processo editoriale dietro il volume: “Abbiamo sentito il bisogno di raccontare questa storia perché non era finita. È diventata un viaggio culturale attraverso il tempo e il nostro lavoro, un racconto identitario per l’intero settore”. Il libro, frutto di una ricerca approfondita e corredato da un’accurata mappatura fotografica, è ora al centro di un ciclo di presentazioni in Italia e all’estero, simbolo tangibile di un impegno che unisce conservazione, tradizione e futuro. Molto più di un restauro, quindi, ma il segno tangibile di come il passato possa guidare il futuro.
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