Una missione di promozione trasversale che ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era posta. Primo fra tutti: aprire nuovi orizzonti a Seoul. Il 26 e 27 novembre Lineapelle è tornata nella capitale coreana per un ciclo di presentazioni e meeting di alto profilo. Il riscontro è stato positivo. Anzi no: entusiasta. Non solo: ha permesso di toccare con mano l’interesse di un variegato target di operatori nei confronti del Made in Italy e della sua moda, dei suoi materiali e della filiera della pelle. Ecco, dunque, il breve recap di un progetto che troverà maggior spazio di approfondimento sul numero di dicembre del nostro mensile.
Nuovi orizzonti a Seoul
Il primo orizzonte è stato culturale. Presso la residenza dell’ambasciatore italiano in Corea, Emilia Gatto, si è svolto “The tannery of Pompeii – A leather journey from Pompeii to Seoul”. Un evento su invito. Una “Multi-Sensory Experience” che ha accolto un selezionato numero di ospiti. Per esempio: figure apicali della cultura coreana e del suo contesto museale. Ma anche rappresentanti di istituzioni italiane attive a Seoul. Per esempio, l’Agenzia ICE (con il responsabile Ferdinando Gueli) e l’Istituto Italiano di Cultura di Seoul (con Erika Sfascia, direttore reggente). Introdotto dall’ambasciatrice Gatto e da Fulvia Bacchi (CEO di Lineapelle), l’evento ha avuto varie declinazioni. Narrativa, con la presentazione del libro “La Conceria di Pompei” da parte di Luca Fumagalli (direttore La Conceria). Fashion culturale, con l’intervento di Orietta Pelizzari (cross cultural advisor di Lineapelle) sul senso sociocromatico del colore rosso “da Pompei a Seoul”, tenendo la pelle come denominatore comune. Olfattivo, attraverso l’analisi e la creazione di alcune fragranze in collaborazione con .NOTE. Creativo, con l’esposizione di sei prototipi creati dagli studenti coinvolti nel progetto K Leather Creativity, a cui ha collaborato Lineapelle.
Mobilità sostenibile e gusti inattesi
Passaggio successivo: un meeting in Hyundai Transys per tirare le fila del secondo atto del progetto di mobilità sostenibile avviato in collaborazione con Lineapelle. Un progetto futuribile – ma fino a un certo punto – che sarà protagonista di alcune presentazioni internazionali nella prima metà del 2026. Infine, i gusti inattesi di Gach. Cos’è Gach? Semolice: è un leather bar piazzato nel centro di una delle vie del leather district di Seoul. Un luogo raccolto, di superdesign, dove la pelle è tutto nel senso più letterale di questa affermazione. La trovi attorno alle tazze e in vetrina. La vedi declinata visivamente in alcuni dessert e negli arredi. Gach nasce dalla tradizione conciaria di famiglia dei suoi fondatori e ha ospitato la tappa coreana del progetto High Design di Lineapelle. Cioè, il progetto di private conversation avviato poche settimane fa in Cina, a Shanghai. Un pubblico superselezionato di stilisti, operatori e stakeholder di filiera ha animato l’incontro. Gustando – in ogni senso – la pelle.
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