Nei 9 mesi Natuzzi ha superato anche i livelli pre-Covid (+8,9%)

Nei 9 mesi Natuzzi ha superato anche i livelli pre-Covid (+8,9%)

Pasquale Natuzzi lo ha definito slancio positivo. I risultati nel terzo trimestre e quindi nei 9 mesi del 2021 sono la base di riflessione sulle strategie del futuro prossimo. E sui necessari aggiustamenti delle strategie della multinazionale del mobile imbottito con base a Santeramo in Colle in Puglia.

I risultati nei 9 mesi

La nota della trimestrale segnala al 30 settembre 2021 ricavi totali per il Gruppo Natuzzi pari a 311,8 milioni di euro. Vale a dire in aumento del 36,5% rispetto ai primi nove mesi del 2020 e dell’8,9% rispetto ai primi nove mesi del 2019. Gli ordini scritti complessivi sono stati pari a 293,0 milioni di euro, in aumento del 23,4% e del 12,6% rispettivamente ai primi nove mesi 2020 e 2019. Il margine lordo è del 36,1%, rispetto al 31,4% dei primi nove mesi del 2020 e al 29,0% dei primi nove mesi del 2019.

I tempi

Quello che l’azienda sta tentando di fare, anche con l’inserimento di due chief brand officer per Natuzzi Italia e Natuzzi Editions, è di accorciare i tempi tra l’acquisizione dell’ordine e la consegna del prodotto finito. Che fa i conti con gli aumenti nei costi di trasporto: 5 milioni di euro in più sborsati nel trimestre per le rotte del Far-Est e nord America. Non solo, anche con le misure antidumping: un milione di euro quelle imposte dal Canada a Natuzzi per prodotti importati dal Vietnam nel terzo trimestre. E con le limitazioni dovute alla pandemia. “In questi nove mesi gli ordini scritti continuano la traiettoria positiva – ricorda il CEO di Natuzzi, Antonio Achille – in tutte le principali aree geografiche della nostra attività. Inoltre, la qualità delle nostre vendite continua a migliorare con l’87% delle vendite fatturate proveniente da prodotti di marca rispetto al 79% nello stesso periodo del 2019”.

La logistica

I ritardi di carattere logistico, soprattutto nella fornitura dei materiali, impatteranno secondo Achille anche il portafoglio ordini dell’ultimo trimestre. “I ritardi hanno causato un tasso di consegna dei prodotti inferiore al previsto. Hanno limitato la nostra capacità di soddisfare l’elevata domanda del terzo trimestre, determinando una minore leva operativa. Inoltre, la gestione degli ordini in entrata ha richiesto circa 8 milioni di euro di esborsi di cassa per l’acquisto di materie prime, semilavorati e spese operative che non hanno trovato riscontro nei relativi ricavi del terzo trimestre”.

L’efficientamento

Il futuro prossimo sul fronte italiano di Natuzzi prevede l’efficientamento delle attività industriali. In aderenza, cioè, col programma del MiSE Fabbrica Italia 4.0. Ma c’è da chiarire i termini del nuovo piano industriale con annesso rischio esuberi. Su un altro fronte, caro soprattutto a Pasquale Natuzzi junior, l’azienda ha fatto una scelta di coesione: stop ai 46 differenti domini Natuzzi on the web e spazio ad un unico sito, lanciato nei giorni scorsi in un centinaio di paesi. Al momento l’e-commerce è operativo solo per i consumatori statunitensi con la collezione Natuzzi Italia. Priorità al mercato americano quindi, che secondo le analisi di Natuzzi offre il miglior potenziale nel segmento dell’e-business, con l’obiettivo di estenderlo gradualmente ad altri mercati chiave. (aa)

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