Natuzzi non vede la luce. In attesa che il reshoring italiano porti i suoi frutti. A rivelarlo i risultati finanziari del primo trimestre 2025 della multinazionale pugliese del mobile imbottito. Ad incidere negativamente sul fatturato è ancora una volta la combinazione negativa di dazi statunitensi e le tensioni belliche sui mercati.
Natuzzi non vede la luce
Natuzzi S.p.A. al 31 marzo 2025 segna un fatturato consolidato pari a 78,1 milioni di euro, in calo rispetto agli 84,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2024. La flessione nel mercato nordamericano è del -5,4%, -3,3% nell’area cinese e un -13,6% in Europa, rispetto al primo trimestre 2024 nel fatturato. Dati pesanti, che Natuzzi punta a controbilanciare con nuovi manager e la presentazione, soprattutto sul mercato cinese, delle collezioni create per il Salone del Mobile. Il fatturato nell’Europa occidentale e meridionale secondo l’analisi del documento stilato da Natuzzi, riflette una situazione macroeconomica generalizzata e difficile, soprattutto per alcuni mercati maturi europei, nonché la perdita di reddito disponibile dei consumatori a causa degli elevati tassi di interesse e dell’inflazione registrati nel 2024.
La differenza per zone
In Nord America, il lieve aumento delle vendite di prodotti di marca è stato controbilanciato in negativo dalla performance dei prodotti non di marca. I mercati emergenti, in particolare nell’Europa orientale e in Medio Oriente, rimangono frenati dal deterioramento delle relazioni internazionali e dai conflitti regionali in corso. In Cina, la prudenza dei consumatori nell’acquisto di beni durevoli e la debolezza del mercato immobiliare non favoriscono l’acquisto di mobili e divani.
Operazione reshoring
L’America resta una priorità strategica per Natuzzi: per affrontare questo mercato è stata varata una nuova organizzazione vendite con a capo Justin Christensen che arriva da 25 anni di esperienza nel mondo della moda (Brioni e Ralph Lauren) e per le risorse umane, curate da Sharri McIntyre, già nel corporate HR di Louis Vuitton. Il CEO Antonio Achille ha evidenziato il completamento del trasferimento della produzione Natuzzi Editions per il Nord America dalla Cina all’Italia, dopo la chiusura dello stabilimento di Shanghai. Lo spostamento mira, secondo il board direttivo di Natuzzi, a ridurre i costi legati ai dazi doganali, aumentare l’utilizzo degli impianti italiani e contenere i costi del lavoro in eccesso. Una transizione che ha comunque provocato ritardi nelle consegne e un iniziale calo del livello di servizio. È in corso un programma di miglioramento per aumentare qualità, efficienza e sostenibilità della produzione italiana.
Modifiche significative
“Nel primo trimestre del 2025, abbiamo apportato modifiche significative all’allocazione della produzione per Natuzzi Editions. Mentre Natuzzi Italia è sempre stata interamente prodotta all’interno del nostro distretto industriale in Italia – ricorda Achille – Natuzzi Editions, interamente progettata dal nostro Centro Stile in Puglia, è stata realizzata attraverso una rete diversificata di centri produttivi, situati principalmente in Cina, Romania e Brasile. Le decisioni di allocazione si basano su diversi criteri, tra cui costi di produzione, dazi doganali, costi logistici e tempi di consegna”. Lo stabilimento di Quanjiao servirà in via esclusiva il mercato cinese. Una decisione strategica, che non prevede la produzione in questo sito per il mercato statunitense, provvidenziale anche alla luce dei Dazi imposti da Trump.
Le parole del CEO
“La decisione di trasferire la produzione di Natuzzi Editions nei nostri stabilimenti italiani ha tenuto conto anche della loro minore saturazione rispetto al nostro stabilimento rumeno – ha sottolineato il CEO di Natuzzi – poiché eravamo determinati a evitare i costi di manodopera associati alla capacità produttiva inutilizzata negli stabilimenti italiani, che avrebbero avuto un impatto particolarmente negativo sui nostri risultati. Di conseguenza, a partire dalla fine del 2024, abbiamo iniziato a trasferire la produzione di Natuzzi Editions per il mercato nordamericano in Italia, completando la transizione nel primo trimestre del 2025″.
Lo scenario secondo Pasquale Natuzzi
Nel 2024 Natuzzi è tornata al Salone del Mobile di Milano, “dopo cinque anni di assenza dovuti alla pandemia e al periodo post-pandemico – sottolinea Pasquale Natuzzi –. Abbiamo presentato le nuove collezioni Natuzzi Editions e durante la Milano Design Week abbiamo inoltre presentato le collezioni Natuzzi Italia “Comfortness” e “Circle of Harmony”, che riflettono la nostra evoluzione in un marchio lifestyle globale, fedele alla nostra tradizione. Le collezioni Natuzzi Italia si sono arricchite grazie alla collaborazione con designer internazionali come Andrea Steidl, Karim Rashid, Marcantonio e Mauro Lipparini”. (aa)
Foto Natuzzi
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