A Mipel si discute di prezzo: è un problema, oppure no?

A Mipel si discute di prezzo: è un problema, oppure no?

C’è una “questione prezzo” per le borse? Sì, no, forse. La domanda ha avuto risposte non allineate tra gli espositori di Mipel. Oggi è l’ultima giornata della manifestazione fieristica in programma a Fiera Milano Rho ed è già tempo di bilanci. Ma l’argomento relativo all’importanza del prezzo ha aperto un dibattito. Quanto è importante il prezzo per una borsa? È un problema, oppure no?

È un problema, oppure no?

Ripani Italiana Pelletteria (Paolo Cardelli)

Il prezzo non rappresenta un problema. Lo è solo in alcuni punti vendita. Contano estetica, qualità, servizio ma soprattutto il prodotto. Per il futuro, il servizio postvendita – come la riparazione sarà sempre più importante per aumentare la durabilità del prodotto.

 

 

Charlotte Pelletteria (Luca Marchetti)

Per il consumatore finale è il secondo passo dopo l’estetica. Il cliente si ferma davanti a un bel prodotto e poi chiede il prezzo. Il designer resta la figura più importante. Quale prodotto regna? Adesso comanda un materiale: il camoscio.

Christian Villa

Su alcuni mercati è molto importante. Per esempio, per l’area ex Urss e Centro Europa se la borsa ha un prezzo all’ingrosso superiore a 100-110 euro (circa 300 euro in negozio, ndr) le difficoltà di vendita sono molte. Questo perché in quell’area chi ha oltre 300 euro da spendere, ne ha anche 2.000 e, quindi, sceglie il brand.

Valentino Orlandi (Francesca e Cristina Orlandi)

Il prezzo incide sicuramente, ma non è determinante. Dipende chiaramente dal marchio e dalla percezione del valore del prodotto. Dipende anche dal singolo punto vendita. I nostri clienti sanno già che prezzi troveranno da noi ed è anche per questo che il nostro marchio è più venduto in alcuni mercati (Africa e Medio Oriente) rispetto, per esempio, all’Europa.

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