Oltre mille marchi di scarpe e borse riuniti a Fieramilano Rho. Da domenica 7 a martedì 9 settembre si svolgerà l’edizione numero 100 di Micam e la 128 di Mipel, i saloni internazionali di calzatura e pelletteria. Verranno esposte le nuove collezioni destinate alla primavera-estate 2026. Sono attesi 30.000 visitatori. Il mercato sta vivendo un periodo non facile e per questo le aspettative sono particolarmente realiste.
I fattori di preoccupazione
Micam Milano ospiterà 870 brand (401 italiani e 469 stranieri). La stagnazione del mercato italiano, il graduale assottigliamento di quello russo e la scomparsa di molti negozi fisici fanno partire in salita e sono motivi di preoccupazione. “Le aspettative si sono ridimensionate rispetto a 2 o 3 mesi fa” esordisce Arturo Venanzi, del calzaturificio Franceschetti di Montegranaro, il comune italiano più rappresentato in fiera con 20 imprese presenti. “Le aziende che hanno iniziato la campagna vendite per la prossima estate hanno registrato, in media, un calo degli ordinativi – spiega Venanzi –. Siamo alla fine della campagna vendite e non ci aspettiamo sorprese”. Venanzi cita la mancanza di interesse verso la moda da parte dei consumatori e gli acquisti online che mettono in crisi i negozi fisici. Anche le aziende orientate al mercato russo sono in difficoltà. “A Mosca è aumentato il costo della vita e i consumatori cercano di risparmiare su tutto – sono le parole di Marino Fabiani –. Il cambio è sempre sfavorevole per noi (sopra 90 rubli contro euro). E anche il clima estivo non ha favorito le vendite. Pertanto, i negozi russi hanno molte rimanenze. Ci aspettiamo ordini molto contenuti”.
Gli eventi
La cerimonia inaugurale dell’edizione numero 100 di Micam prevede l’annullo del Francobollo ordinario “Le eccellenze del sistema produttivo e del Made in Italy”. In fiera anche una speciale mostra che ripercorre la storia della manifestazione, e quella della moda calzaturiera, dal titolo “100 steps into the future”.
Lo spirito al Mipel
Mipel occuperà i padiglioni 1 e 3 di Fieramilano Rho con i suoi oltre 200 brand, equamente suddivisi tra italiani e internazionali. Le aspettative della vigilia dei pellettieri ricalcano quelle dei cugini calzaturieri. “La situazione è veramente critica” esordisce Simona Ghislotti di Maxima Milano. “L’edizione della fiera ILM che si è chiusa qualche giorno fa a Offenbach è stata deludente. E purtroppo anche per Mipel non ho grandi aspettative. Non c’entrano la manifestazione e la sua organizzazione, ma l’andamento del mercato. E non è un problema di prodotto o di prezzo quanto di diversificazione dei consumi. La capacità di spesa delle famiglie italiane si è ridotta e quando acquistano prodotti moda puntano al risparmio. Preferiscono spendere in viaggi, esperienze, ecc. E questo non vale solo per l’Italia. La situazione ha provocato la chiusura di diversi nostri clienti”. (mv)
Foto dai social delle manifestazioni
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