Ci sarà stata la svolta? Per i calzaturieri (forse) sì: theMicam chiude nel segno della fiducia: “Edizione positiva”

L’ultimo giorno di theMicam è vissuto con trepidazione. Si chiude oggi l’83esima edizione della fiera calzaturiera in un clima di crescente attesa per conoscere i numeri ufficiali fatti registrare in questi quattro giorni. Dati alla mano si potrà capire se si è trattato veramente di quel “punto di svolta” annunciato domenica durante l’inaugurazione dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Un cambiamento netto è già stato segnato con le novità legate agli allestimenti e all’attrazione delle cinque grandi griffe del lusso, apprezzati da chi si è mosso lungo i padiglioni di Rho. Proprio in relazione ai numeri, unico elemento oggettivo, le impressioni degli espositori sono state positive e ieri provando a fare un bilancio e a scommettere sui dati, c’era chi ipotizzava ingressi nettamente superiori rispetto all’edizione di settembre, quando si registrarono 44.668 presenze di cui 26.543 estere. “È stata un’edizione positiva, dove abbiamo lavorato bene i primi due giorni, mentre il terzo è stato un po’ in sordina rispetto alle precedenti edizioni. I clienti abituali sono comunque venuti” ha commentato Andrea Vecchiola del brand Fessura di Montegranaro. Per Samuele Camerlengo del calzaturificio Lorenzi di Fermo: “La fiera è andata bene rispetto alle aspettative della vigilia. Domenica è stata la giornata degli italiani e soprattutto i negozianti del Nord hanno fatto acquisti. Forse è mancato qualche tedesco e qualche asiatico, assenze compensate dal ritorno dei russi, che hanno chiesto scarpe foderate col montone, segno che hanno esaurito le scorte. Non cercano il prodotto di richiamo per la vetrina ma quello vendibile, non rischiano e vogliono il prezzo, soprattutto ora che, con internet, i confronti sono molto semplici”. “La frase cauto ottimismo che spesso si cita è calzante per questa edizione del theMicam – osserva Cristiano Ferracuti di Missouri, Monte Urano –. Il mercato? Risente delle vendite online. Buyer e consumatori finali sono molto più preparati rispetto al passato e più oculati”. (mv/art)

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