Da Lineapelle 101 l’obiettivo 2023 di suolifici e accessoristi

Da Lineapelle 101 l’obiettivo 2023 di suolifici e accessoristi

L’obiettivo del 2023 per suolifici e accessoristi? Ripetere la buona performance del 2022. L’onda delle grandi griffe del lusso non si propaga solo a chi fornisce loro i prodotti finiti, come borse e scarpe, ma arriva anche al settore della componentistica. Un settore formato da aziende che hanno saputo diversificare le linee di business: produzione e fascia di clientela. E Lineapelle, che dal 21 al 23 febbraio ha tenuto la sua edizione 101, contribuisce a energizzare il comparto.

La voce di suolifici e accessoristi

“L’anno scorso non è andata bene, ma benissimo – afferma Serena Cecchini, titolare dell’omonima azienda con sede a Segromigno in Monte (Lucca) –. Per il 2023 speriamo di replicare ma sarà molto dura”. Per l’imprenditrice le sensazioni che arrivano dal mercato non sono del tutto rassicuranti. L’impresa si occupa di lavorazioni speciali per il mondo della moda, indirizzata al segmento del lusso ma, aggiunge l’imprenditrice toscana: “Stiamo cercando di entrare anche nell’arredamento. Lineapelle? Alta affluenza e mirata. Sugli stessi livelli dell’ottima edizione di settembre sorso”.

 

 

Valore, volume

Il suolificio Corplast di Corridonia (Macerata) è specializzato nello stampaggio ad iniezione di suole in TPR, TPU e EVA. “Nel 2022 abbiamo realizzato il +30% – afferma il CEO Michele Centioni –: ma non nei valori bensì nelle quantità vendute. Credo che vivremo una nuova accelerata nel 2024”. Corplast ha diversificato la sua attività: produzione in Italia per le griffe del lusso e produzione in India per i gruppi del fast fashion. “Lineapelle? Buona come al solito. Sono tornati i clienti (anche dalla Russia) e abbiamo preso nuovi contatti”. Per Paolo Marini di Nanni Agenzie di Porto Sant’Elpidio “il mondo è ripartito. Lo vediamo anche dalle campionature richieste: strass, colori decisi e fluo, componenti piuttosto visibili. A Micam abbiamo notato un deciso ritorno dell’accessorio anche nella stagione invernale. Non c’è più il trionfo del minimal”. Nanni ha anche un linea import dalla Cina. “I prezzi? Credo che il picco ci sia stato prima del Capodanno cinese per una serie di fattori, che vanno dalla pandemia al fatto che le aziende restano chiuse per diverse settimane. Ora mi sembra si siano normalizzati. Più che i prezzi un problema è, anche per noi, il personale: perché alcuni dipendenti sono passati alle griffe. Lineapelle? Bene, in linea con le ultime edizioni”. (mv)

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