Domani c’è GDS: meno espositori e “fiera sempre più tedesca”. Bene la britannica Pure London

GDS perde i pezzi. La fiera calzaturiera tedesca, infatti, inizierà domani a Düsseldorf (per chiudersi giovedì) con 740 brand presenti contro gli 880 di un anno fa. Gli organizzatori dicono di aver “ottimizzato gli spazi” diminuendo la superficie espositiva (solo tre padiglioni), ma la sensazione è che, nonostante i loro sforzi, la rassegna stia perdendo appeal. Anche molte aziende italiane, storicamente presenti a GDS, hanno rinunciato. “La crisi sempre più incisiva, l’economia zoppicante, Brexit, i recenti attentati in Germania, i saldi che non sono andati molto bene, il fatto che in questa edizione si presenta la stagione estiva, meno importante rispetto all’invernale, rappresentano elementi che non favoriranno la stagione e GDS, sempre più rivolta ai soli buyer tedeschi” ci dice Arturo Venanzi di Franceschetti di Montegranaro (Fermo), che ha la Germania come mercato di riferimento. “Mi accontenterei se il risultato in generale fosse in linea con l’edizione di un anno fa, ma temo che sia solo una speranza”. Nel frattempo, in Gran Bretagna (presso il centro fieristico Olympia London di Kensington), è in corso da ieri Pure London (si chiuderà domani). Oltre 700 espositori, tra i quali 40 aziende italiane, molte delle quali del settore calzaturiero e della pelletteria come Acqua di Perla, Colors of California, Nero Giardini, Khrio, Zenobi. Evento orientato alla presentazione di un’offerta di total look, Pure London, oltre che cadere in un momento molto particolare, vista la recente Brexit, sta conquistando spazio, perché permette agli espositori di confrontarsi con “tutto il mercato fashion”. (mv)

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