Tra garanzie e novità, i visitatori cercano la pelle giusta per la borsa (che regge) e la scarpa (che insegue)

“La borsa di lusso cresce, e va bene. Quella premium, fascia Michael Kors per intenderci, anche. Soffre l’italiano che ci chiede un prodotto di quella fascia, ma che confeziona qui dove i costi sono molto più alti”. Giorgia è una designer, ha a Milano una società che fa consulenza stilistica per le imprese pellettiere alto di gamma. È frequentatrice di lungo corso di Lineapelle, dove ha relazioni stabili con concerie che visita sapendo di trovare offerte che le piaceranno, e dove curiosa tra gli stand alla ricerca di novità che la spiazzino. “Anche se non è facile definire il perimetro delle tipologie di pelle che cerchiamo – confessa Onyedika Tate, stilista impiegata negli uffici olandesi di Calvin Klein –. È molto ampio. Campioniamo pelli semplici per i nostri prodotti dal taglio classico, ed altre più pazze per le linee sportive”. “Preferiamo venire a Lineapelle piuttosto che ad altre fiere della pelle – conclude Miguel Blanco, titolare della spagnola Magnanni (calzature da uomo) – perché qui espongono i conciatori, per lo più italiani e francesi, con cui lavoriamo, e qui è più facile conoscerne di nuovi”. (rp)

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