L’intelligenza artificiale ruberà posti di lavoro? “Quando c’è una innovazione aumentano. È storia. È accaduto con l’arrivo dei robot, dei computer, delle mail, del digitale e del web. Farà dei lavori che oggi svolgiamo noi e che tra qualche anno definiremo disumani. Avete presente la dattilografa?”. Lo ha detto Valter Fraccaro, presidente di SAIHUB, incubatore di tecnologie e servizi di Intelligenza Artificiale complementari, nel corso dell’incontro “Trame intelligenti: l’intreccio tra moda ed AI” che si è svolto nel terzo giorno del salone Lineapelle.
Intreccio tra moda ed AI
Evidenziare le best practice per far conoscere come può essere usata l’intelligenza artificiale, anche dalle PMI. Per questo arriva LORO, l’acronimo dell’iniziativa itinerante “Lineapelle on the road”, che vuole diventare un osservatorio delle best practice dell’AI introdotte dalle PMI italiane nei vari distretti. Lo ha annunciato la CEO di Lineapelle Fulvia Bacchi, introducendo i lavori dell’incontro. Moltissimi sono stati gli esempi di come può essere applicata l’intelligenza artificiale nella moda illustrati da Marina Paolanti, ricercatrice al VRAI-Visione, Robotica e Intelligenza Artificiale. Tra questi l’uso dell’AI generativa per variare le combinazioni di colori dei prodotti e l’AI che da poche immagini è capace di ricostruire la scarpa con dettagli accurati.
Le prossime applicazioni
All’incontro era presente anche Alberto Masenadore, CEO del calzaturificio veneto Peron, che ha portato la sua testimonianza. Peron è stata la prima azienda calzaturiera a realizzare un modello di scarpa disegnata dall’AI. “Abbiamo sempre innovato per cui una tecnologia tira l’altra. Prossime applicazioni dell’AI? Credo nell’ottimizzare e velocizzare i flussi di produzione e per eliminare i difetti” ha detto Masenadore. Si è parlato anche degli aspetti etici e legali dell’IA, del copyright di ciò che è stato generato. E della necessità di formare i manager che devono dettare i cambiamenti. Ma anche di come l’AI non sia ancora penetrata nella manifattura, soprattutto nelle PMI. Lo ha sottolineato con i numeri Stefano da Empoli, presidente dell’Istituto per la Competitività (I-Com), secondo cui: “C’è ancora molto da fare a fronte di vantaggi elevati in termini di produttività. Dal design a tutte le fasi di produzione, supply chain, logistica, marketing, ecc. Il miglioramento può essere anche del 50%”.
Le conclusioni
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Emanuele Frontoni, co-direttore del VRAI, secondo cui il tema è proprio far arrivare l’AI nelle PMI. “E portare le best practice per diffondere l’AI è sicuramente un’ottima iniziativa. LORO è anche l’oro perché davvero le applicazioni dell’AI possono incidere positivamente sulle aziende”. (mv)
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