Lineapelle New York, bene il primo giorno. Grandi brand attenti al prezzo, piccoli sulla qualità

“Il mercato statunitense rischia di essere molto diverso da quello europeo per le concerie italiane. Qui le grandi aziende prendono in considerazione la qualità solo per i loro capi di punta o per quelli da sfilata. Lo vedo con Kors e Coach, per esempio: cercano soprattutto il prezzo. I piccoli brand invece no, hanno un approccio differente”. Questa la fotografia del mercato USA offerta da Natalie Daemi, consulente conciaria che fa base a New York, arrivata di prim’ora, ieri, tra gli stand di Lineapelle New York (autunno/inverno 2017/18), manifestazione in corso al Metropolitan Pavilion della Grande Mela e che si concuderà oggi. Cento le aziende espositrici (70 italiane) che, in avvio, hanno riscontrato un buon movimento e un interessante livello di attenzione da parte dei visitatori: “Il primo giorno? Superiore alle attese. Due anni fa decidemmo di non venire più a LPNY perché l’affluenza, almenooper noi, era modesta, mentre oggi, soltanto nelle prime due ore di fiera, abbiamo stabilito venti contatti” spiega Luigi De Vita della conceria solofrana Deviconcia, che torna a New York perchè ha bisogno “di incrementare il business statunitense, che vale il 10% del nostro fatturato, a fronte del 70% che svolgiamo in Europa. Dobbiamo rafforzarci soprattutto nella scarpa”. Il mercato statunitense non può essere trascurato anche se “i buyer li vedo un po’ confusi, sebbene orientati su stampe e laminati” conclude De Vita. Oggi in programma: l’ultimo seminario stilistico di presentazione della tendenza New Sensorium; l’incontro sulla sostenibilità a cura di ICEC, l’Istituto Italiano di Certificazione della Qualità; il workshop “Know your Leather”, approfondimento tecnico e merceologico sul materiale pelle. (pt)

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