Dazi, dazi e dazi: del resto, di che altro vuoi parlare, oggi, negli Stati Uniti? Non sfugge a questa inevitabilità l’ultima edizione di Lineapelle New York, conclusa ieri a Metropolitan Pavilion di Manhattan. I suoi cento espositori hanno presentato le tendenze invernali 2026/2027 (il tema portante, definito dal Comitato Moda Lineapelle, porta il titolo di Just Before). E hanno, una volta di più, sottolineato come un evento come Lineapelle New York, quasi più di una fiera, sia uno strumento di penetrazione in un mercato che richiede costanza, pazienza e visione progettuale di lungo periodo. Lo dimostra il fatto che, “i clienti che ci aspettavamo sono passati”, dicono dallo stand di una conceria toscana. “E questo, considerato la situazione attuale, è qualcosa di cui già essere soddisfatti”.
Oltre i dazi
Gli espositori hanno trovato rassicurante la qualità dell’interesse dei visitatori. Ma, allo stesso tempo, hanno dovuto elaborare il loro comportamento alla luce dell’imposizione degli ultimi dazi di Trump. Il 30% che dal 1° agosto – salvo ripensamenti – graverà sull’export europeo negli USA, sommato alla debolezza del dollaro, rappresenta una sorta di muro per un mercato che ha sempre messo il prezzo in cima ai fattori decisivi di una trattativa. “L’incertezza nei clienti è assoluta – commenta David Bilanceri di Ausonia -. Non sono cdrto mancati, ma sono particolarmente preoccupati. Anche perché il nostro prodotto si presenta già difficile da approcciare per una questione di costo. Figuriamoci oggi”. Per questo, il sentiment generale della fiera ha messo in evidenza una particolare caratteristica di Lineapelle New York. Quella di essere un avamposto strategico per approcciare il mercato americano, senza incorrere nell’errore di avere fretta. In questo senso, Lineapelle New York rappresenta uno strumento di lungo periodo.
Una visione strategica di lungo periodo
“I rincari dei prezzi al pubblico che, in qualche misura, saranno la conseguenza dei dazi, ci penalizzano nell’immediato”, dice Stefano Giacomelli, CEO di Tivoli Group. “Però, confermiamo la nostra strategia di lungo termine di essere un partner strategico anche per i brand americani. Per loro possiamo garantire qualità e flessibilità e rispondere al crescente interesse per produzioni più vicine, tracciabili e sostenibili. La situazione è in continua evoluzione e nonostante le forti preoccupazioni per i rischi e la volatilità del settore, guardiamo agli Stati Uniti come a un mercato importante da sviluppare per il futuro del nostro gruppo. Anche se coincide con questo momento di enorme incertezza, la nostra presenza a Lineapelle New York è un’occasione che vogliamo cogliere per mantenere e consolidare il nostro dialogo con il mercato americano, continuando a raccontare ai possibili partner il nostro modello produttivo. Un equilibrio tra competenze artigianali, innovazione tecnologica e organizzazione industriale strutturata. La nostra partecipazione alla manifestazione, così come il supporto alla formazione accademica, rientrano in una visione strategica ampia e di lungo periodo”.
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