Poteva andare peggio, è finita meglio che a Mosca: a Shoes from Italy Kiev la scarpa italiana “tiene la posizione”

Considerando tutto: non male. Oggi termina all’Hyatt Regency Hotel di Kiev, in Ucraina, la due giorni di Shoes from Italy organizzata da Assocalzaturifici coinvolgendo circa 20 brand della scarpa made in Italy. Dopo l’edizione opaca di Obuv e la “spedizione” in Kazakistan della scorsa settimana, frustrata dalla pesante svalutazione della moneta locale (il tenge), in Ucraina la situazione pare essere migliore, complice una valuta che dopo aver toccato i minimi nel gennaio di quest’anno, ha recuperato qualcosa consentendo ai buyer locali di importare. Gli operatori presenti segnalano un buon afflusso di visitatori provenienti da un mercato che i calzaturieri possono annoverare tra i pochi che mostrano un trend positivo. “Il recente salone di Obuv è stato negativo e proporzionalmente all’importanza della manifestazione e del mercato sia Almaty che Kiev sono state migliori” conferma Andrea Brotini, vicepresidente Assocalzaturifici che prosegue: “A Kiev abbiamo quantomeno mantenuto le posizioni con un’edizione di Shoes from Italy in linea con quella di un anno fa”. Un risultato che molti espositori attribuiscono, come accennato, anche all’andamento della valuta locale, la grivnia. (mv)

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