Sette giorni di fiere, luci e qualche ombra: Pitti Bimbo frizzante, Berlino prudente, Couromoda energica

Oggi a Firenze si chiude Pitti Bimbo, fiera partita un po’ a rilento, ma che poi si è confermata un appuntamento interessante per il childrenswear. “Avevamo aspettative caute, ma buone perché la stagione invernale è quella più importante per il made in Italy e perché sono solitamente presenti i russi che comprano. Per cui ci aspettavamo quantomeno la conferma degli ordini della stagione precedente” dice Cristiano Ferracuti di Missouri. “Nella prima giornata i clienti, come di consueto, visionano il campionario, chiedono informazioni sul prezzo e fanno una selezione di cosa e dove acquistare. Nei giorni successivi concretizzano l’ordine anche se Pitti Bimbo, così come tutti gli appuntamenti fieristici, sono ormai diventati più un luogo di incontro e di presentazione collezione. Gli ordini vengono poi rilasciati in privato o negli showroom. E come occasione di incontro Pitti è molto importante. Ieri c’è stata più affluenza, in prevalenza clienti stranieri. In ordine direi Russia, Ucraina, Europa e Italia” conclude Ferracuti. Sensazioni positive anche per Gian Maria Straccialini di Zecchino d’Oro: “È stata un’edizione molto movimentata con presenze superiori alle nostre aspettative. Abbiamo visto un ritorno degli italiani”. Sulla stessa lunghezza d’onda Serena Vella di Melania: “Ieri c’è stata sicuramente più affluenza rispetto a giovedì: tanti asiatici e italiani, ma pochi russi”.

Da Firenze a Berlino dove non sono mancati i visitatori che, però, hanno mostrato un approccio molto prudente alle collezioni esposte. “C’è stata una discreta affluenza durante i primi due giorni. Quasi nulla nel terzo. I clienti si sono mostrati molto prudenti e attendono la fine dei saldi per piazzare i primi ordini. Ciò vuol dire che la campagna vendite sarà lunga e durerà fino alla fine di marzo” osserva Giampietro Melchiorri, espositore al Premium Berlin che si è chiuso giovedì, con i marchi Alexander Hotto e Primabase.

Commenti positivi hanno espresso gli organizzatori di Couromoda, terminata giovedì a San Paolo, Brasile, con 30.000 visitatori di cui 2.000 stranieri. Per il direttore della fiera, Jeferson Santos, questa edizione è stata superiore a quella dello scorso anno, soprattutto per il business e per gli articoli in pronta consegna. Ha evidenziato il ritorno di grandi buyer, che per qualche anno non erano andati a San Paolo. Santos ha sottolineato la presenza di grandi importatori, in particolare provenienti dagli USA, che cercano alternative alle importazioni di calzature cinesi. (mv)

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