Un Micam vitale, tra aziende impegnate a resistere

impegnate a resistere

Calzatura, investimenti paralizzati. Mentre tra gli stand di Micam (in chiusura oggi a Fiera Milano Rho) si è notata una certa vitalità, molte imprese che, stremate dalla crisi, sono impegnate a resistere. Per cui, davanti a una riduzione delle quantità da produrre, costi e investimenti sono ridotti all’osso. Diversificare i mercati o i prodotti diventa troppo oneroso in questo momento. Mentre è alto il rischio di bruciare quanto accumulato negli anni. È uno degli aspetti emersi durante la centesima edizione di Micam.

Impegnate a resistere

Se alcuni espositori di Micam continuano a presentare una collezione piuttosto vasta, altri hanno deciso di offrire un primo servizio ai buyer riducendo la proposta. Ciò equivale a un risparmio nel campionario. “In questo periodo i clienti preferiscono andare sul sicuro e ricomprare le linee e i modelli che hanno registrato i migliori dati di vendita. Pertanto, c’è pochissimo spazio per le novità” afferma Francesco Grassi del marchio Aldo Bruè.

 

 

Aspettiamo il momento giusto

Il marchio Harris Firenze gestisce 8 negozi diretti in Italia. “Sono tutti redditizi. Il progetto sarebbe quello di aprirne altri ma gestirli diventa poi difficile. E preferiamo aspettare il momento giusto” afferma Jari Famiglietti che gestisce il marchio. “Investiamo sul campionario perché riteniamo sia indispensabile. Mentre riduciamo tutti gli altri costi” ci riferisce Claudio Scocco del calzaturificio Donna Soft. “Questo non vuol dire che stiamo fermi ad aspettare, perché abbiamo partecipato per la prima volta a una fiera in Danimarca per cercare di diversificare i mercati”.

Restiamo artigiani

“Vorrei sviluppare nuovi mercati per poter crescere, ma è molto difficile. Restiamo artigiani e va bene così” afferma Cristina Bertozzi, dell’azienda romagnola che porta il suo cognome. “Investimenti? Molte piccole aziende non ne hanno la capacità. Sono impegnate a resistere e tirano i remi in barca sperando che passi la tempesta. Ma non si può resistere in eterno” afferma Gianfranco Butteri, dell’omonimo calzaturificio. “Il timore di non avere un ritorno dall’investimento e di buttare via soldi destinati alla sopravvivenza scoraggia ogni azione” conclude.

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