Barachini entra nel medio-alto acquisendo la spagnola Menbur

Barachini entra nel medio-alto acquisendo la spagnola Menbur

“Rafforzare la strategia multibrand con un accordo internazionale”. È questo l’obiettivo principale del gruppo toscano della calzatura Barachini che annuncia di aver finalizzato l’acquisizione del brand spagnolo Menbur mediante un contratto di licenza. La partnership si espliciterà nella “collaborazione con cinque figure chiave del team andaluso, a cui resteranno affidate le aree creativa, commerciale e logistica”, come specifica la società in una nota stampa. L’accordo entrerà a regime nel 2026.

Le fasce di prezzo

Grazie a questa operazione il Gruppo Barachini, con sede a Vicopisa (Pisa), amplia la propria copertura sulle fasce di prezzo medio-alte della calzatura donna. Dopo aver acquisito il marchio pugliese Jeannot nel 2020 (con pricing sui 150-200 euro) ed averlo affiancato al brand “di casa” Luciano Barachini (che si posiziona sotto i 150 euro), ora “l’ingresso di Menbur consente al gruppo di presidiare la fascia 80–100 euro, strategica e in forte espansione”. “Con Menbur entriamo su una fascia di mercato che mancava al nostro portafoglio”, dichiara il titolare Marco Barachini.

 

 

Strategia aggregativa

Il marchio spagnolo Menbur ha raggiunto un fatturato aggregato superiore ai 100 milioni di euro nel periodo post-pandemia, specializzandosi nel segmento calzatura donna fashion e da cerimonia. Barachini sta portando avanti una strategia aggregativa che mira alla differenziazione, in coerenza con il trend di mercato. “Il modello adottato rispecchia strategie applicate in operazioni recenti nel lusso e moda, come il mantenimento dell’indipendenza creativa nel caso di Prada-Versace o l’approccio soft utilizzato nel passaggio di marchi tra gruppi per tutelarne il DNA originale”, spiega il gruppo.

Identità multibrand

“Con l’ingresso di Menbur, il Gruppo Barachini rafforza la propria identità multibrand e consolida il suo modello – dichiara la società –. Qualità, visione strategica e rispetto per le origini dei marchi, uniti alla forza di un’organizzazione capace di guardare oltre i confini”. Una spinta quindi all’internazionalizzazione che si base sulla solidità locale dell’azienda. Per l’operazione è stato “determinante anche il supporto di partner esterni, come banche e istituzioni locali”. (mvg)

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