Bufera russa su Cucinelli. Un report di un hedge fund americano accusa l’azienda di non rispettare le sanzioni commerciali europee verso la Russia e di aggirarle. Cita anche sconti altissimi e un livello di scorte troppo elevato. Il titolo è stato sospeso dalla Borsa, poi riammesso ma è crollato. L’azienda confuta le affermazioni e minaccia azioni legali.
Bufera russa su Cucinelli
Morpheus Research è un hedge fund americano che vende allo scoperto. In pratica vende un’azione senza possederla scommettendo sul fatto che quando andrà ad acquistarla il suo valore sarà più basso rispetto a quello della vendita. In base ad un’indagine durata tre mesi “che coinvolgeva interviste con ex dipendenti e partner Cucinelli, un’analisi approfondita dei dati commerciali e visite ai negozi russi di Cucinelli” ha diffuso un report in cui accusa l’azienda Brunello Cucinelli di non aver mai davvero chiuso i suoi negozi in Russia, nonostante le sanzioni europee. Inoltre l’accusa di aver svalutato il marchio con sconti aggressivi e di aver fatto ricorso alle triangolazioni. L’azienda avrebbe fatto entrare la sua merce in Russia attraverso società logistiche in Lituania, Cina e Iran. Spesso con valori inferiori rispetto a quelli reali per essere sotto la soglia proibita dei 300 euro al pezzo indicata nelle sanzioni. (fonte Corriere della Sera). Morpheus enfatizza anche la gestione del magazzino, che sarebbe arrivato a livelli giudicati ”insolitamente alti”. In conclusione: Cucinelli avrebbe ingannato gli azionisti.
Il titolo sospeso in borsa
Il titolo è stato sospeso e poi riammesso. Ma in poche ore l’azienda ha perso centinaia di milioni di capitalizzazione. Le accuse di Morpheus Research seguono quelle simili riportate da Pertento Partners, fa notare WWD. L’azienda nega le accuse. Luca Lisandroni, CEO di Cucinelli, ha detto a WWD che la società ha “sempre agito nel pieno rispetto delle regole in quanto è già stata accertata dalle ispezioni dell’Agenzia delle Dogane a cui siamo stati sottoposti”. Il CEO ha affermato che la Russia rappresenta circa il 2% delle vendite dell’azienda rispetto al 9% nel 2021. Il fatturato verso Mosca è infatti sceso da 16 a 5 milioni di euro dal 2021 al 2024. “Per favore permettetemi di indicare che in questo caso c’è una particolare coincidenza tra chi ha prodotto la notizia e chi potrebbe beneficiare di un ritorno economico” ha detto Lisandroni. La società umbra ha comunicato in una nota che esclude “qualsiasi ipotesi su un utilizzo del mercato russo per la riduzione del magazzino e lo smaltimento delle rimanenze”. Inoltre “sta valutando azioni legali a tutela della sua reputazione e degli interessi di tutti i suoi stakeholder”. (mv)
Foto Brunello Cucinelli
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