Le tre i della crescita: “Integrare, innovare e impattare”. È questo lo slogan che il gruppo Pattern ha scelto per il piano industriale 2026-2028. In una cornice di mercato affatto semplice, l’holding quotata alla Borsa di Milano conferma l’intenzione di rimanere indipendente e di ampliare il proprio perimetro “attraverso l’acquisizione di uno o più player rilevanti in settori attigui”. Il percorso, però, sarà all’insegna della sobrietà finanziaria (a differenza di quanto, pungolano, fatto da altri).
Il piano industriale 2026-2028 di Pattern
Il gruppo rivendica che l’ultimazione dell’headquarter torinese (in foto) nei tempi previsti è il segno della capacità di “confermare di confermare il 100% gli investimenti previsti” pur in un contesto difficile. Il gruppo, che con Idee Partners è attivo anche nella pelletteria, annuncia che intende espandere le proprie capacità di “innovare” i processi e i prodotti, nonché di “impattare” sull’ecosistema. A proposito delle tre i, Pattern intende “integrare” aziende nei settori attigui (anche se non specifica quali). Il gruppo rivendica il valore della solidità finanziaria: il perseguimento degli “obiettivi di crescita economica” è a “basso capitale investito e senza uso eccessivo della leva del debito”. In risposta “all’aggressività dei competitor (chissà con chi ce l’hanno, ndr) che, attraverso la leva finanziaria, hanno creato gruppi di dimensioni rilevanti, ma oggi gravati da elevati livelli di indebitamento”.
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