Puma in vendita? Uno tra Anta o Li Ning potrebbe diventare il prossimo proprietario del marchio. Le voci circolano e in Cina ci credono. Ma i due gruppi non sarebbero gli unici pretendenti al terzo più grande marchio di abbigliamento sportivo al mondo. Tutto è partito da un report di Bloomberg secondo cui la famiglia Pinault, che attraverso Artemis possiede il 29% del marchio, vorrebbe fare cassa cedendo la quota. E ha contattato potenziali acquirenti.
Puma in vendita?
Il marchio sportivo tedesco Puma (8,8 miliardi di euro di vendite e circa 22.000 dipendenti) è improvvisamente al centro dell’attenzione. Ieri lunedì 25 agosto il prezzo delle sue azioni è cresciuto del 15% alla Borsa di Francoforte. Un brusco rialzo innescato da un articolo di Bloomberg secondo cui, citando fonti anonime, la famiglia Pinault (che controlla il colosso del lusso Kering) starebbe “lavorando con dei consulenti” per cercare di vendere la sua quota del 29% in Puma posseduta tramite Artemis. Secondo Footwear News, la quota ha un valore di circa 800 milioni di euro. E tra i potenziali acquirenti ci sarebbero i colossi cinesi Anta e Li Ning, aziende di abbigliamento sportivo negli Stati Uniti e fondi sovrani in Medio Oriente. Secondo il sito cinese Ladymax, se Anta o Li Ning dovessero rilevare Puma, “il panorama globale dei marchi di abbigliamento sportivo verrebbe rimodellato” e l’operazione segnerebbe un’altra puntata nella battaglia tra investitori cinesi e internazionali sul futuro dei consumi sportivi.
In cerca di liquidità
Da tempo la famiglia Pinault sta compiendo operazioni per raggranellare liquidità e sostenere la riduzione del cash flow proveniente dalle scarse vendite dei suoi marchi di lusso, Gucci in primis. E probabilmente, considerata questa necessità, si è stancata di aspettare un rilancio del marchio Puma, che ha perso circa la metà del suo valore di mercato nell’ultimo anno. L’azienda ha un valore di mercato di circa 3,2 miliardi di euro. Inoltre, quando ha pubblicato i suoi risultati trimestrali a luglio, Puma ha rivisto al ribasso le sue previsioni per l’intero anno fiscale 2025, prevedendo un calo delle vendite di poco inferiore alle due cifre. E ha anche emesso un profit warning.
La storia
Occorre ricordare come nel 2007 Kering aveva rilevato Puma valutandola 5,3 miliardi di euro (330 euro per azione, oggi il valore è di 21 euro per azione). Poi dal 2018 ha avviato un progressivo disinvestimento concluso nel 2021. (mv)
Foto Puma
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