Puma sogna Adidas, Ssense si ristruttura, VF svende Dickies

Puma sogna Adidas, Ssense si ristruttura, VF svende Dickies

Una nuova prospettiva per i marchi in difficoltà. Dickies è stata ceduto da VF Corp a Bluestar Alliance. Mentre Puma sogna Adidas. Un azionista del marchio ha infatti prospettato una fusione con il colosso tedesco, e ha puntato il dito contro la famiglia Pinault. Nessuna cessione, invece, almeno per il momento per Ssense. Che con 40 milioni di dollari può andare avanti.

VF svende Dickies

VF Corp. ha venduto il marchio Dickies a Bluestar Alliance per 600 milioni di dollari. La stessa società, lo scorso ottobre, aveva venduto il marchio Supreme a EssilorLuxottica per 1,5 miliardi di dollari. VF Corp. possiede ancora Vans, The North Face e Timberland. Dickies è conosciuto come storico marchio di abbigliamento da lavoro e negli ultimi anni ha esteso la sua attività allo streetwear. Il marchio viene da tre anni consecutivi di calo delle vendite a due cifre. Lo riporta WWD. Bluestar ha pian piano costruito un suo portafoglio marchi. Nel mese di febbraio ha acquisito Palm Angels e possiede anche Off-White, e altri brand, oltre ad operare con le licenze. L’accordo con Dickies dovrebbe concludersi entro la fine di quest’anno. Un’altra operazione compiuta da Vf Corp è il graduale trasferimento della supply chain dalla Turchia in Asia. La società USA realizzava l’80% della produzione in Turchia. Ma l’inflazione, il cambio e l’aumento del costo del lavoro (il salario minimo è aumentato di oltre il 300% in tre anni) hanno spinto VF Corp a ridurre gli ordini in Turchia per rivolgersi al Bangladesh, Vietnam, Cambogia e Sri Lanka. Lo scrive Modaes.es

 

 

Puma sogna Adidas

“Puma è in uno stato di emergenza. Se il management non riesce a fare il turnaround, una fusione con Adidas è la scelta migliore”. Lo ha detto Roy Adams, co-fondatore dell’investitore statunitense Metronuclear, che detiene circa 200.000 azioni Puma, parlando con Handelsblatt. Il prezzo delle azioni Puma si aggira attualmente intorno ai 20 euro, rispetto agli oltre 114 euro di fine 2021. Inoltre, Metronuclear ha inviato una lettera al consiglio di sorveglianza di Puma in cui esprime la perdita di fiducia degli investitori. E critica il ruolo del maggiore azionista Artemis, la holding della famiglia Pinault.

Ssense resiste e si ristruttura

I fondatori di Ssense restano in sella all’e-tailer canadese in crisi. Il Tribunale ha stabilito che l’attuale team di gestione e il board della società possono proseguire nella loro attività ed elaborare un piano di ristrutturazione. Lo stesso Tribunale ha nominato Ernst & Young Inc. come società di consulenza a supporto dell’azienda e garante del piano. Il team di gestione può subito utilizzare 40 milioni di dollari (15 milioni provenienti da un gruppo di banche e 25 milioni dalla famiglia Atallah). Pertanto, precisa WWD, la società continuerà ad essere gestita dal CEO Rami Atallah e dei suoi fratelli Firas e Bassel, che stanno lottando per ristrutturare la società e non cederla come invece vorrebbero i loro creditori. (mv)

Foto Puma e Dickies

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