Tornano i rumor sulla fusione tra Kering e Richemont

Tornano i rumor sulla fusione tra Kering e Richemont

Si torna a parlare della possibile fusione tra Kering e Richemont. E se qualche anno fa l’affare sembrava solo una suggestiva ipotesi, ora sembra più concreto. L’acquisizione di Tiffany da parte di LVMH e la buona tenuta del settore della gioielleria nel 2020 danno al numero uno di Kering, François-Henri Pinault (nella foto a destra), la spinta giusta per compiere il passo decisivo. E rimettersi al passo con il grande rivale, Bernard Arnault.

Fusione tra Kering e Richemont

Il quotidiano La Stampa va oltre il campo delle ipotesi. Scrive che Kering “starebbe negoziando una fusione con Richemont”. Le voci di un possibile merger si rincorrono da Natale, rilanciate dallo specialista del settore del lusso all’interno dell’azienda Sanford C. Bernstein, Luca Solca. Voci motivate dal fatto che le acquisizioni di Kering sono ferme dal 2014. Ma anche dalla volontà dei due figli del sudafricano Johan Rupert, 70 anni, presidente del gruppo Richemont, che non sarebbero intenzionati a seguire le orme del padre. Insomma sembra esserci il quadro perfetto affinché i due player convolino a nozze. C’è pure la benedizione degli analisti. Ad esempio, Arnaud Cadart, portfolio manager di Flornoy, spiega a Challenges che “per Kering sarebbe fantastico, un affare straordinario sulla carta”.

Gli svizzeri nel guado

Richemont è nel guado. Secondo Business of Fashion, il gruppo svizzero, prima o poi, dovrà fare qualcosa. Cedere YNAP? Sbarazzarsi della non performante divisione moda e concentrarsi sulla gioielleria? Per ora l’unica certezza è che Rupert e Pinault hanno fatto un’operazione insieme: hanno investito sullo sviluppo di Farfetch sul mercato cinese. Sono le prove generali in vista della fusione? (mv)

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×