Tutta la pelle che abbiamo visto a Lineapelle Designers Edition

Tutta la pelle che abbiamo visto a Lineapelle Designers Edition

Dal 23 al 29 settembre 2025 Lineapelle Designers Edition ha trasformato il cuore di Milano in un laboratorio di visioni. Nella nuova tensostruttura Leather Fashion Hub, la pelle ha sfilato come materia viva, attraversando 9 sfilate inedite tra artigianato radicale, riciclo creativo e slanci poetici. Ogni brand ha raccontato una storia, ogni cucitura ha inciso un pensiero. Il risultato? Un discorso corale di stile e consapevolezza, da guardare, da sentire. Vi raccontiamo tutta la pelle che abbiamo visto nel mensile di ottobre La Conceria. Per sfogliare l’articolo intero e dare un’occhiata alla fotogallery basta cliccare qui.

Tutta la pelle che abbiamo visto

Da Alberto Zambelli e il suo “Deco-n-struct” fatto di abiti scolpiti a moulage, si è passati a LEONARDOVALENTINI e Laboratorio Riciclo Pelle, che hanno calcato la passerella con “Specters of the Sunset Boulevard”: corsetti da battaglia, sete scomposte, glamour ferito, passando per Seghezzi e il suo esercizio di tensione visiva e pelle recuperata. Gidiré e Mastewal hanno invece portato l’Etiopia in scena, tra corsetti identitari e mini abiti fluidi tra memoria e futuro. Marco Rambaldi ha intrecciato fiaba e lotta in “Gioia Radicale”, mentre Maragno ha esplorato l’identità con “Double Skin”, un gioco di superfici e rivelazioni. Chronos Corps ha lavorato sul corpo come reliquia in “Scorie”, dove il tempo è diventato materia. Mentre Anton Giulio Grande ha omaggiato Frida Kahlo con 22 look teatrali e gipsy, tra dolore e decorazione. 1972 DESA e Ivana Omazic hanno invece portato in passerella “Tulips of Hope”: minimalismo poetico e bellezza resistente, come un fiore che non smette di cercare la luce.

 

 

Uno spazio per i nuovi talenti

Accanto alle sfilate, Spazio Lineapelle ha accolto 8 brand di accessori, trasformandosi in crocevia culturale. Absent Findings, Amato Daniele, Biagini, Dienèe, DOYS, Dúběn, PabePabe e TVL | TheVerticaline hanno interpretato la pelle come linguaggio contemporaneo, tra design concettuale e sperimentazione urbana. Un ambiente che amplifica il valore del materiale e invita a ripensarne il futuro.

Clicca qui per sfogliare “Il nodo stretto”

Il mensile La Conceria è riservato agli abbonati: scopri le formule di sottoscrizione

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×