Agitazioni in Burberry: è tornata a crescere, ma licenzia ancora

Agitazioni in Burberry: è tornata a crescere, ma licenzia ancora

Agitazioni in Burberry: il marchio cresce, ma licenzia. Da un lato il brand inglese è in ripresa, forte del +1% a 18,3 miliardi di euro nel terzo trimestre (interrompendo due trimestri di calo consecutivo). E, a seguito dell’ultima trimestrale di LVMH, ha visto balzato del 6,5% delle azioni. Dall’altro, Burberry continua il suo piano di licenziamenti: dei 1.700 tagli a livello mondiale, annunciati a metà maggio, 39 sono italiani. E questa incongruenza è stato motivo di uno sciopero e una manifestazione a Firenze, lo scorso 6 ottobre, davanti la boutique in Via Tornabuoni (in foto).

Il ritorno alla crescita

Burberry registra un’inversione di tendenza. Dopo un periodo di forte, il brand torna a crescere grazie alla vendita al dettaglio selettiva, i cui ricavi sono aumentati del 7%. I ricavi dei profumi e dei cosmetici, degli orologi e dei gioielli sono aumentati del 2%. Il comparto moda e pelletteria resta in rallentamento. Il prezzo delle azioni Burberry, dicevamo, è balzato: il titolo BRBY è salito a 1.235 pence, in rialzo rispetto al minimo del mese scorso di 1.150 pence. Burberry non è la sola griffe che ha beneficiato dell’onda positiva di LVMH: anche Moncler ed Hermes sono aumentate rispettivamente dell’8% e del 7% (secondo i dati riportati da Invezz.com).

 

 

I licenziamenti

A metà maggio 2025 Burberry ha annunciato il taglio di circa 1.700 posti di lavoro in due anni. E questo, da un punto di vista economico, fa prevedere che la redditività dell’azienda migliorerà. L’onere di ristrutturazione sarà di circa 50 milioni di sterline, mentre i risparmi stimati sui costi saranno di circa 80 milioni di sterline. In Italia la procedura di licenziamento collettivo del brand prevede 39 esuberi (su circa 330 dipendenti), 17 dei quali sul territorio fiorentino: 7 riguardano il negozio The Mall Firenze e 10 lo stabilimento di Scandicci.

Agitazioni in Burberry

Il 6 ottobre in centro a Firenze si è svolta una manifestazione a seguito dello sciopero e presidio sindacale proprio davanti la boutique del brand. La protesta, promossa dalla Filcams CGIL di Firenze, si muoveva contro le motivazioni addotte dall’azienda per procedere ai licenziamenti. Burberry parla di “riorganizzazione interna per contrastare la crisi del lusso”. I lavoratori e sindacati denunciano l’incongruenza con i risultati trimestrali e il rifiuto dell’azienda di ricorrere ad ammortizzatori sociali. (mvg)

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