C’era una volta (2011) l’OPA LVMH su Bulgari: Consob infligge (oggi) 850.000 euro di multa per abuso di mercato

L’anno è il 2011. L’operazione, quella che prevedeva l’OPA dei francesi di LVMH sul gioielliere romano Bulgari, il cui business prevede anche una divisione di pelletteria e accessori di altissima gamma. A cinque anni dall’operazione, andata a buon fine, Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) ha inflitto 850.000 euro di sanzioni e multe “per abuso di mercato”. Sul Bollettino pubblicato dalla Commissione, compaiono infatti i nomi di Antonio Belloni (nella foto), direttore generale LVMH, al quale è stata applicata una multa amministrativa di 350.000 euro e una sanzione interdittiva accessoria di 8 mesi; Alessandro Sonvico (350.000 euro) e Pentagram, società svizzera d’investimenti di cui quest’ultimo è partner, multata di 150.000 euro. Secondo Consob Belloni avrebbe comunicato a Sonvico e Pentagram, “al di fuori del normale esercizio della sua attività lavorativa e della sua funzione, l’informazione privilegiata relativa all’accordo di conferimento e al conseguente obbligo di promuovere un’Opa totalitaria sulle azioni Bulgari”. Sonvico, a sua volta, “avrebbe effettuato raccomandazioni di acquisto sul titolo Bulgari a una serie di investitori”. Risultato: il 7 marzo 2011 le azioni del gioielliere romano registrarono un rialzo teorico del 60% e subirono una serie di sospensioni per eccesso di volatilità. Belloni ha deciso di ricorrere in appello, comunica LVMH, la quale dichiara di essere “stata sempre informata dal dott. Belloni del procedimento in corso, resta serena quanto al suo esito finale e rinnova tutta la propria fiducia al suo direttore generale delegato, il cui comportamento nel gruppo è sempre stato caratterizzato da lealtà, trasparenza e correttezza, dal suo arrivo nel 2011”. (lf)

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