Bottega Veneta: il ceo Beretta spiega a BoF strategie, progetti e la prospettiva “2BV”

L’intervista, molto lunga e dettagliata, è stata pubblicata oggi in esclusiva sul sito businessoffashion.com. Merita attenzione, perché a parlare è Carlo Beretta (nella foto), ceo di Bottega Veneta dall’ottobre 2014, quando subentrò a Marco Bizzarri, attuale amministratore delegato di Gucci. “Non abbiamo fretta – ha dichiarato Beretta -. Vogliamo costruire un business di lunga durata: Bottega Veneta aspira a essere il primo marchio italiano nel segmento del lusso assoluto, dove oggi ci sono solo marchi francesi”. Parole chiare per un brand che nel 2013 ha sfondato la barriera del miliardo di euro di fatturato (quando Kering l’acquisì, nel 2001, il giro d’affari era di 35 milioni di euro…), nel 2015 è arrivato a quota 1,286 miliardi di euro (88% la quota della pelletteria) e, con la “calma dei forti” pare abbia varato una sorta di nuova frontiera, quella che BoF definisce 2BV: 2 miliardi di euro. Grandi obiettivi, per una nuova strategia, necessaria per andare oltre il rallentamento di fine 2015 e inizio 2016: “La sfida, oggi – dice Beretta -, è quella di bilanciare i risultati a breve termine con una visione di lungo periodo. La crescita ha iniziato a rallentare nel corso dell’ultimo trimestre del 2015, per peggiorare nel primo trimestre 2016. La drastica riduzione di turisti – non solo in Europa, ma anche in altri Paesi – ha drammaticamente influenzato i risultati del marchio. Tuttavia, abbiamo già il primo indicatore che stiamo andando nella giusta direzione, perché i primi risultati della nuova strategia sono molto positivi”. Il riferimento è alla nuova boutique di Los Angeles, inaugurata a inizio maggio, sviluppata secondo un concept nuovo: non più negozi uguali in tutto il mondo, ma in ogni luogo diversi, costruiti secondo la sensibilità locale e con un’offerta differenziata allo stesso modo. Poi, il prodotto: Bottega Veneta vuole ampliare la calzatura, “perché le scarpe sono le nuove borse del fashion business – spiega Beretta a businessoffashion.com -. Se fino a qualche anno fa un cliente comprava 2/3 borse ogni anno, oggi vuole comprare fino a 6 paia di calzature”. Altro driver di crescita: il ready-to-wear. Il tutto, per rafforzare la propria solidità e “l’attenzione al cliente. Ciò di cui abbiamo veramente bisogno di fare oggi è costruire un rapporto forte con i nostri clienti locali, la costruzione di una relazione 1 a 1, perché questo è ciò che fa davvero la differenza. Anche online”.

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