Dior come Tod’s: “La nomina del nuovo stilista non è un’emergenza”

Si fa strada un nuovo trend tra le griffe del lusso: essere “stylist-less”. O perlomeno: una volta interrotto il rapporto con il proprio direttore creativo, non farsi prendere dall’ansia della sostituzione. Diego Della Valle, sul tema, ha detto la sua nei giorni scorsi, a seguito delle dimissioni di Alessandra Facchinetti (“Potremmo farne a meno”). Ora anche Sidney Toledano (nella foto), ceo di Christian Dior, dice qualcosa di simile. Intervistato dal Financial Times, alla domanda: “Sono passati 6 mesi dall’addio di Raf Simons, il mondo si chiede chi sarà il suo successore: quando lo nominerete?”, Toledano ha risposto quasi spazientito: “Abbiamo bisogno di un designer, sicuro. Ma gli unici che fanno pressione su questo sono i giornalisti. Sono passati solo sei mesi dalle dimissioni di Simons e quelli che lavorano con noi non chiedono nulla in merito, perché vedono che la macchina funziona. Il nuovo creative director arriverà, ma non è un’emergenza, anche perché l’impulso dato dallo stilista uscente non si esaurisce e spinge il brand ad andare avanti, permettendoci di pensare al dopo». A meno di sorprese dell’ultim’ora, dunque, l’attesa potrebbe essere piuttosto lunga…

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