Galliano, niente risarcimento da Dior

Il tribunale del Lavoro di Parigi ha rigettato l’istanza di risarcimento presentata da John Galliano, che reclamava una cifra fra i 3 e i 13 milioni di euro per il licenziamento in tronco subito da Dior nel 2011. Nell’udienza di due ore, lo stilista britannico, oggi direttore artistico della Maison Martin Margiela, ha affermato che i funzionari di Dior “conoscevano benissimo il mio stato di persona dipendente da alcol e psicofarmaci”. Le esternazioni antisemite, che Galliano pronunciò in un bar di Parigi e che causarono il suo immediato licenziamento, “erano frutto di quella condizione. Bevevo thé al lavoro, ma assumevo Valium per tutte le prove vestito. Non posso permettere – ha affermato in francese – che i miei 17 anni da Dior siano offuscati da tutto ciò. Non capii che il successo dell’azienda e i suoi profitti quadruplicati erano ottenuti in cambio della mia distruzione fisica e psichica. La vera domanda è: cosa avrebbe dovuto fare Dior?” La difesa ha replicato lamentando le frequenti assenze dal lavoro di Galliano, sostenendo inoltre che il suo atteggiamento pubblico era inadeguato e citando una lettera in cui Sidney Toledano, ceo di Dior, gli scriveva: “Il tuo comportamento è intollerabile e insostenibile”. (pt)

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