Gucci (+37,9%) non è tutto. Nell’exploit di Kering ci sono anche YSL e Balenciaga. Nota negativa: Bottega Veneta

I numeri sono eccezionali. Il giro d’affari di Gucci nel primo trimestre 2018 raggiunge quota 1,8 miliardi di euro e cresce del 37,9% su base annua. La griffe guidata dal duo Michele-Bizzarri schizza in doppia cifra in tutti i mercati: in Norda America guadagna il +64,4%, nella regione Asia Pacifico il +49,4% e in Europa +44%. Sarebbe errato, o meglio semplicistico, pensare che l’ottima performance del gruppo Kering (+27,1% nel periodo) dipenda solo dal traino della griffe ammiraglia. François-Henri Pinault, numero uno della conglomerata, con una nota si compiace degli effetti della strategia di concentrazione nel segmento del lusso. Ma l’altra parola chiave è equilibrio, dei risultati per canale commerciale (in double digit nel retail diretto, nel wholesale e nel digitale) e per area geografica. E delle performance dei singoli marchi. Nel trimestre Saint Laurent (408,2 milioni) compie una cavalcata del +12%, mentre il segmento Altri Brand (dove rientrano Balenciaga e Alexander McQuenn) si porta avanti col +31%. La nota dolente per Kering arriva da Bottega Veneta, il cui giro d’affari (261,2 milioni) è ancora in contrazione: -6,8%.

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