Gucci, nozze d’oro con il Giappone

Correva l’anno 1964 quando Gucci aprì a Tokyo, nel quartiere di Ginza, la prima boutique del Paese. Per festeggiare i 50 anni di presenza nel Sol Levante, la casa fiorentina presenterà una capsule collection, oltre ad una serie di eventi e manifestazioni che andranno avanti per tutto il 2014. In realtà il rapporto tra la doppia G e il Giappone risale agli anni ’40 quando fu importato il bambù, curvandolo e applicandolo come manico a quella che è diventata la celeberrima Bamboo Bag. Il giro d’affari di Gucci con Tokyo è in crescita costante da quando nel 2009 Christophe De Pous, a capo del marchio nel Paese, è riuscito a rafforzarne il posizionamento, recuperando fiducia e quote di mercato in uno dei contesti più difficili e competitivi per il lusso, prima di assumere la carica di presidente di Gucci North America (gennaio 2013). Tra le manifestazioni previste quest’anno c’è “The House of Artisans” che illustrerà, nel mese di marzo, le tecniche artigianali impiegate nelle più iconiche borse, calzature, gioielli e foulard di seta del marchio presso il department store Isetan di Shinjuku. In questa occasione sarà presentata anche la capsule collection disegnata da Frida Giannini, ispirata all’iconico motivo Flora, che fece il suo debutto nel 1966. Il 100% del ricavato delle vendite del foulard (nella foto) sarà devoluto all’iniziativa “Unesco Association Scholarship – Gucci Scholar”. (mc)

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