“De Meo, vacci piano!”. Luca Solca e gli analisti Bernstein invitano gli investitori alla prudenza sul titolo Kering perché prevedono che subirà oscillazioni. “Noi siamo ottimisti sia su De Meo che su Gvasalia (il direttore creativo di Gucci, ndr), ma l’azienda non ha ancora mostrato alcun miglioramento tangibile” avvertono da Bernstein. Nel frattempo, da Artemis filtrano smentite sulla volontà di cedere le azioni Puma. Almeno in questo momento.
L’ingresso di De Meo
Neanche fosse un famoso influencer, la nomina di Luca de Meo come CEO di Kering ha portato una ventata di ottimismo al titolo francese. Il 9 aprile era quotato appena sopra 158 euro: oggi si trova a circa a 249 euro, con un bel +18,3% da esibire nell’ultimo mese. In realtà, è oggi – ufficialmente – il primo giorno di lavoro del nuovo CEO che potrebbe coincidere anche con quello in cui si compie ciò che il mercato attende da almeno un paio di mesi. In altre parole: Francesca Bellettini che diventa CEO di Gucci al posto di Stefano Cantino. Per alcuni sarebbe un declassamento per la manager italiana (vice CEO di Kering prima dell’arrivo di de Meo). Altri vedono questa mossa come un sostanziale “non cambiamento”. Perché, in fondo, Bellettini era già fortemente impegnata su Gucci.
Non avere (troppa) fretta
“Quanta fretta, ma dove corri? Dove vai?” cantava Edoardo Bennato. L’invocazione di Solca a de Meo è analoga. “de Meo non dovrebbe avere fretta – si legge nel report Bernstein – e potrebbe procedere con calma. Se agisse troppo rapidamente su Gucci e le cose non funzionassero, potrebbe essere visto come uno dei responsabili del problema. Perché rischiare?”. Bernstein avverte gli investitori che in questo periodo il mercato “vuole credere” che in Kering le cose possano cambiare in meglio. Ma basterebbe un risultato negativo, per far cambiare rotta al mercato. Solca ricorda come nell’ultimo decennio titoli come Prada, Burberry, Ferragamo e Tod’s abbiano attraversato diversi cicli. “Kering difficilmente farà eccezione” sottolineano gli analisti. Da de Meo, Bernstein si aspetta cessioni (di immobili, ma anche di marchi e asset) e uno shake up (“Non difficile”) del team esecutivo.
Artemis e Puma
Artemis, la holding della famiglia Pinault che controlla Kering, non venderà la sua quota del 29% di Puma. Almeno alle quotazioni attuali. Lo scrive Reuters citando una fonte anonima. Artemis avrebbe avuto molti contatti con potenziali pretendenti, ma lnon sta cercando di venderla. “Riteniamo che Puma valga molto di più“, afferma la fonte. (mv)
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