Le Borse franano, il lusso limita i danni: bene (alcune) griffe italiane

La premessa, anche se non parrebbe, è positiva: dall’inizio dell’anno l’indice 500 Global Luxury di Standard&Poor’s ha perso in Borsa solo il 7%. Possiamo interpretare il dato come buono perché, fatta eccezione degli andamenti nei listini USA, negli stessi mesi gli altri comparti hanno ceduto mediamente di più. La notizia sulle performance borsistiche dell’alta moda suona ancora meglio se la si incrocia con l’ultimo report sull’industria high end di Credit Suisse: nei prossimi 12 mesi la crescita degli utili dovrebbe essere del 5%, che non è una cifra straordinaria rispetto alle proiezioni degli anni passati, ma è “finalmente realistica” (come scrivono gli analisti svizzeri). Lo si legge sull’ultima edizione de il CorriereEconomia (nella foto, l’infografica tratta dal quotidiano), in un pezzo dove, tra i dati citati, spicca l’ottima stagione di Moncler, che nelle ultime 52 settimane segna il +18,7%. Il brand con origini francesi, ma italiano dal 1992, è apripista di un buon andamento nostrano: Prada +8% e Brunello Cucinelli +8,9%.  (rp)

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