“Come far tornare grande Fendi?” è questa la domanda, volutamente provocatoria, che ha accompagnato l’arrivo di Ramon Ros alla guida della maison romana secondo Glitz.Paris. Nominato CEO lo scorso aprile, Ros ha messo in piedi una strategia mirata. Fatta di riduzione dei costi e ristrutturazione radicale del management. Nel giro di pochi mesi, figure storiche e dirigenti di peso hanno lasciato il marchio, mentre l’arrivo di Maria Grazia Chiuri come direttrice creativa ha accelerato una rivoluzione interna che punta a rilanciare l’immagine e i prodotti della casa di moda di proprietà di LVMH. E così la cura Ros e Chiuri scuote Fendi.
La cura Ros e Chiuri scuote Fendi
Il progetto di Ramon Ros ha colpito duramente i piani alti. Paolo Lauretta, ex Gucci e direttore mondiale delle risorse umane, è stato allontanato a poche settimane dall’insediamento del nuovo CEO. Stessa sorte per Natasha Davis, responsabile del visual merchandising, e per altri dirigenti senior come Corinne Cavallin, Gioia Persichini e Stefano Rellini. In parallelo, Alberto Fabbri, capo della governance e compliance, sarà invece nominato vicepresidente di LVMH Italia. A guidare la nuova fase creativa sarà, come è ormai noto, Maria Grazia Chiuri, tornata a Fendi dopo venticinque anni. Sempre stando a Glitz, la stilista avrebbe imposto una squadra di fiducia, aprendo la strada alla figlia Rachele Regini, destinata a un ruolo strategico nella comunicazione globale. Silvia Venturini Fendi, erede della famiglia, è invece diventata presidente onorario. Un segnale chiaro che Ros privilegia risultati e pragmatismo rispetto ai legami dinastici.
La sfida della nuova it-bag
Il nodo resta comunque quello commerciale. Il tentativo di rilanciare la Spy bag, icona dei primi anni Duemila, si è rivelato un flop, e senza una nuova it-bag il marchio fatica a reggere la concorrenza. La speranza è che Chiuri, già nella squadra che ideò la Baguette nel 1997, riesca a replicare il successo. Intanto Ros ha avviato un piano di ridimensionamento: chiusura di corner prestigiosi a Parigi, trasferimento della sede francese in spazi più piccoli ma esclusivi, e revisione dei progetti costosi ereditati da Andrea Rigogliosi, come il maxi store di Via Montenapoleone. La maison, oggi, si trova sospesa tra il peso delle uscite eccellenti e l’attesa di un rilancio creativo. La domanda iniziale resta aperta: riuscirà Fendi a tornare protagonista?
A destra, in foto, Ramon Ros
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