L’Oréal rompe gli indugi e apre la partita per giocare un ruolo nella successione di Armani. Secondo Reuters Christophe Babule, direttore finanziario del colosso beauty, avrebbe detto che L’Oréal prenderà “sicuramente” in considerazione un ingresso nel capitale di Giorgio Armani e che inizierà a lavorarci molto presto. La conferma, arrivata in un incontro informale con analisti, segna l’avvio concreto della partita per il futuro della maison dopo la scomparsa del fondatore.
L’Oréal rompe gli indugi
Dal 1988 L’Oréal gestisce la licenza di Armani Beauty, un rapporto che ha consolidato la presenza del marchio nel segmento lusso della cosmesi. Ora però la prospettiva potrebbe allargarsi. Non più solo la divisione beauty, ma una quota diretta nella casa di moda. Le disposizioni testamentarie di Armani, d’altronde, prevedevano la cessione del 15% entro 18 mesi, con possibilità di salire fino al 54,9% nei tre-cinque anni successivi. Il mercato, intanto, sembra interessarsi e osserva con attenzione. Il titolo L’Oréal ha chiuso in ribasso a Parigi, segnale di cautela degli investitori di fronte a un’operazione che potrebbe ridisegnare gli equilibri tra i grandi player globali. La preferenza espressa da Armani per partner già legati al marchio (oltre a L’Oréal, LVMH e EssilorLuxottica) rende la candidatura del gruppo francese particolarmente solida.
EssilorLuxottica ancora in corsa
Anche EssilorLuxottica, infatti, ha manifestato interesse, forte di una collaborazione con Armani Eyewear che dura dal 1988 e con licenza valida fino al 2037. Secondo alcune indiscrezioni, il gruppo guidato da Francesco Milleri avrebbe proposto di entrare come “corner investor” con una quota tra il 5% e il 10%, senza ruoli attivi né presenza nel consiglio di amministrazione. Una mossa coerente con la strategia di concentrare risorse sull’innovazione tecnologica. Come scrive MF Fashion, EssilorLuxottica ha appena istituito un comitato scientifico dedicato a oftalmologia, oculomics, audiologia e intelligenza artificiale, rafforzando la sua vocazione medtech e wearable. Con oltre 200 mila dipendenti e 18 mila negozi nel mondo, il gruppo si posiziona come attore capace di garantire continuità industriale e apertura verso nuove frontiere. Non resta quindi che aspettare, per capire come si chiuderà la partita.
Foto Giorgio Armani
Leggi anche:








